Nuovo BTp€i, per il Tesoro ancora un collocamento da record: domanda complessiva per 19 mld. Il 47,2% a investitori esteri
Tutti pazzi per il BTp€i che registra una domanda record. Mentre sui mercati la situazione sembra essere più distesa dopo la rielezione di Sergio Mattarella al Quirinale (oggi giurerà di fronte al Parlamento come presidente della Repubblica per la seconda volta) il Tesoro ha collocato l’emissione del nuovo BTP€i a 10 anni, con scadenza 15 maggio 2033 e cedola reale dello 0,10%. Come sottolineano da “Il Sole 24 Ore“, “l’aggancio all’inflazione europea che a gennaio ha raggiunto il record del 5,1% dà ovviamente una marcia in più per i titoli italiani, che nel lungo periodo dei tassi piatti offrivano invece l’attrattiva di un rendimento superiore alla media senza correre troppi rischi”.
I dettagli del collocamento
Il ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) ieri sera ha comunicato i dettagli del collocamento. Nel dettaglio, hanno partecipato oltre 110 investitori per una domanda complessiva di circa 19 miliardi di euro, nell’operazione effettuata tramite la costituzione di un sindacato, in cui BofA Securities Europe, Citibank Europe Plc, HSBC Continental Europe, Société Générale Inv. Il 33% dell’emissione è stato assegnato a fund manager, mentre le banche si sono aggiudicate il 34,5% dell’ammontare complessivo. Una quota rilevante, pari al 29%, è stata collocata presso investitori con un orizzonte di investimento di lungo periodo (a fondi pensione e assicurazioni è stato assegnato circa il 21,5%, mentre a banche centrali e istituzioni governative circa il 7,5%). Agli hedge fund è stato allocato il 3,5% dell’emissione.
Forte la domanda estera, soprattutto in arrivo da UK
Al collocamento del titolo ha preso parte una platea molto diversificata di investitori, con una presenza rilevante di investitori domestici, pari a circa il 52,8%, mentre quelli esteri si sono aggiudicati il restante 47,2%. Tra gli investitori esteri, la quota più rilevante è stata sottoscritta da quelli residenti nel Regno Unito (circa il 18,2%). Il resto del collocamento è stato distribuito in larga parte in Europa (24,1%), ed in particolare nei Paesi scandinavi (10,8%), in Francia (4,5%), in Spagna (4%), in Germania/Austria/Svizzera (2,3%), e il restante 2,5% in altri Paesi europei. Al di fuori dell’Europa (4.9%), gli investitori nord-americani (USA e Canada) si sono aggiudicati circa il 4,8% dell’emissione, mentre una quota residuale dello 0,1% è stato collocato prevalentemente in Asia.
BTp a 30 anni, a inizio anno
Ancora una volta la questione tempo ha giocato un ruolo fondamentale anche in questo collocamento, come era avvenuto a inizio anno con l’emissione del nuovo Btp a 30 anni. In quella occasione il Tesoro si era mosso in anticipo, prima che si entrasse nel vortice dell’elezione del nuovo capo dello Stato (il primo voto era stato fatto il 24 gennaio). L’emissione della prima tranche del nuovo BTP a 30 anni ha visto allocare un ammontare pari a 7 miliardi di euro. Il titolo è stato collocato al prezzo di 99,987 corrispondente ad un rendimento lordo annuo all’emissione del 2,162%. Il titolo ha scadenza 1° settembre 2052, godimento 12 gennaio 2022 e tasso annuo del 2,15%, pagato in due cedole semestrali.
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