Bce, Lagarde su BoE: UK ha storia inflazione più alta che in Eurozona. Ora pressione salari, carenza forza lavoro (con Brexit)
“Storicamente, l’inflazione del Regno Unito è stata sempre più elevata di quella dell’area euro”. E’ quanto ha detto la presidente della Bce, Christine Lagarde nel corso della conferenza stampa successiva agli annunci della Banca centrale europea, che anche oggi non ha toccato il livello dei tassi, come da attese.
Lagarde ha aggiunto: “Non vorrei addentrarmi in considerazioni politiche, ma la pressione sui salari (nel Regno Unito) è dovuta al fatto che alcuni lavoratori hanno dovuto lasciare il mercato del lavoro (praticamente a causa della Brexit), e dunque si è verificata una carenza di offerta di lavoratori”.
Lagarde ha risposto così a una domanda sulla decisione della Bank of England (BoE) di Andrew Bailey di alzare oggi i tassi principali di riferimento del Regno Unito per la seconda volta consecutiva. La stretta monetaria è stata di 25 punti base e ha portato il livello dei tassi allo 0,50% dal precedente 0,25%.
La Bce ha confermato oggi il tasso principale a zero, il tasso sui depositi a -0,50% e il tasso sui prestiti marginali a 0,25%.
La Bce ha confermato anche che il ritmo di acquisti di asset che ha effettuato tramite il PEPP, o anche QE pandemico, andrà a concludersi a fine marzo.
Nel primo trimestre del 2022, il Consiglio direttivo della Bce condurrà gli acquisti netti di attività nell’ambito del PEPP (pandemic emergency purchase programme) a un ritmo inferiore rispetto al trimestre precedente, per poi porre fine al programma alla fine del mese di marzo.
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Le richieste di sussidio alla disoccupazione negli Stati Uniti sono scese più del previsto nella settimana al 13 dicembre, con un totale di 220 mila unità. Questo dato ha superato le attese degli analisti, che prevedevano un calo a 229 mila unità. La media delle ultime quattro settimane si è stabilizzata a 225.500 unità, evidenziando un quadro più accurato dello stato del mercato del lavoro.