Ore decise per i vertici di Mps. Nelle prossime ore la banca toscana potrebbe avere alla guida un nuovo manager dopo la decisione del Tesoro (azionista di maggioranza della banca) di procedere ad un rimpasto ai piani alti di Rocca Salimbeni.
Tra i più accreditati a succedere all’attuale amministratore delegato Guido Bastianini ci sono l’ex Creval Luigi Lovaglio e l’ex Bper Alessandro Vandelli.
Per oggi sono attesi anche i conti preliminari relativi all’esercizio 2021.
Mps, le soluzioni per i nuovi vertici
Al momento non sono chiare le intenzioni di Bastianini che non pare intenzionato a dare le dimissioni in vista del consiglio di amministrazione di lunedì 7 febbraio che vede all’ordine del giorno proprio la revisione della governance.
Mps è così davanti ad un bivio: Bastianini può dare le dimissioni volontariamente, uscire dal consiglio di amministrazione e lasciare posto al nuovo manager. Viceversa lunedì rischia di essere sfiduciato dal consiglio che procederà a ritiragli le deleghe operative, pur rimanendo nel board. Se dovesse verificarsi questa soluzione per fare spazio nel board ad un nuovo capo azienda sono necessarie le dimissioni di un membro del consiglio. La decisione della consigliera Olga Cuccurullo di lasciare il suo posto nel consiglio di Mps (comunicata nella serata di venerdì) apre la strada a questo scenario.
Aumento di capitale e ricerca di un partner
L’avvicendamento ai vertici della banca senese è stato voluto dal ministero dell’Economia in vista dell’aumento di capitale da oltre 3 miliardi di euro necessario per ripristinare i ratio patrimoniali della banca e favorire un’aggregazione con un altro istituto di credito dopo il fallimento delle trattative con Unicredit.
Chi sono Lovaglio e Vandelli
Tra i possibili successori di Bastianini ai vertici di Mps sono circolati nelle ultime ore i nomi di Lugi Lovaglio e Alessandro Vandelli due banchieri di lungo corso già ai vertici di importanti istituti di credito italiani.
Nato a Potenza nel 1955, Lugi Lovaglio ha trascorso gran parte sua carriera professionale all’interno del gruppo Unicredit con ruoli di responsabilità nelle filiali estere, fino a diventare a.d. della controllata polacca Banco Pekao.
Successivamente dal 2018 al 2021 è stato ai vertici del Credito Valtellinese fino all’acquisizione della banca da parte del Credit Agricole, prima come presidente e poi come amministratore delegato.
Il modenese Alessandro Vandelli, 63 anni, è stato amministratore di Bper fino all’aprile del 2021. In 37 anni di lavoro in Bper, Vandelli ha ricoperto posizioni crescenti di responsabilità. Al momento della sua uscita dall’istituto di credito modenese Vandelli ha però firmato un patto di non concorrenza per 12 mesi.