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WALL STREET CHIUSA PER IL PRESIDENTE FORD

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Oggi sia il New York Stock Exchange che il Nasdaq Stock Market hanno proclamato una giornata di chiusura per commemorare la morte del 38esimo presidente degli Stati Uniti Gerald Ford e in segno di rispetto per il funerale che si tiene in giornata. Tutti i mercati finanziari riaprono regolarmente mercoledi’ 3 gennaio dopo la lunga pausa di Capodanno.

E’ normale che i mercati finanziari Usa chiudano (anche bond, options, valute e commodities in parte si adeguano: per tutti i dettagli vedi piu’ sotto in questa stessa pagina) per onorare la morte di un presidente degli Stati Uniti. Wall Street ha seguito sempre questa tradizione per i funerali dei presidenti, l’ultima volta accadde nel giugno 2004 per il funerale di Ronald Reagan. Ford e’ morto nella sua casa di Rancho Mirage, California, martedi’ scorso all’eta’ di 93 anni.

C’erano stati rumors di vario tipo nei giorni scorsi sul fatto che il Nasdaq (che ha comunicato per primo la chiusura) e il Nyse potessero optare invece per una seduta abbreviata di trading martedi’ 2 gennaio. Il motivo e’ che l’assenza di attivita’ per quattro giorni di seguito, compreso il weekend di Capodanno, e’ un fatto veramente eccezionale che puo’ creare qualche confusione negli investitori internazionali.

L’ultima volta che Wall Street rimase senza trading cosi’ a lungo fu dopo gli attachi terroristici di Al Qaeda a New York dell’11 settembre 2001: non ci fu trading ne’ al Nyse ne’ al Nasdaq per sei giorni di seguito, compreso il weekend, e tutti i mercati finanziari restarono chiusi.

Secondo l’analista di Piper Jaffray Joshua Elving, che copre NYSE e Nasdaq, la chiusura in borsa avra’ comunque un impatto minimo. Questi sono giorni dell’anno veramente lenti, non ci sarebbe stata affatto un gran attivita’ il 2″, ha commentato Elving. “Diciamocelo: e’ una grande occasione per prolungare di un giorno le vancanze”.

Oggi e’ la settima volta in assoluto nella storia del New York Stock Exchange in cui il mercato e’ stato chiuso per 4 o piu’ giorni di seguito, compresi i weekends. Il Nasdaq e’ nato negli anni Settanta e ha ovviamente meno storia e meno statistiche alle spalle.

A parte l’11 settembre 2001, le altre chiusure sono avvenute: nel 1865, dopo l’assassinio del presidente Lincoln (sette giorni); nel 1873, quando il fallimento della banca Jay Cooke & Co. precipito’ gli investitori nel panico (10 giorni); nel 1889, per le celebrazione del centenario dell’inaugurazione di George Washington (4 giorni); nel 1914, quando scoppio’ la Prima Guerra Mondiale (120 giorni); e infine nel 1933 per una serie di feste locali e nazionali legate al sistema bancario – bank holidays (11 giorni).

Il New York Mercantile Exchange ha comunicato che il trading floor sara’ chiuso, ma il trading elettronico funzionera’ regolarmente. Il Chicago Mercantile Exchange chiude per tutto il giorno commodities e equity markets, ma aprira’ fino alle 12:00 (le 20:00 in Italia) per il trading di valute e sui tassi d’interesse, sia il trading sul floor che il trading elettronico. Il CME riaprira’ il trading elettronico alle 3:30pm (23:30 in Italia).

Non ci sara’ trading al Chicago Board of Trade, a parte scambi regolari esclusivamente sul mercato dei Treasury, almeno fino alle 12:00 ore locali, e solo per un motivo: era in calendario proprio oggi un’asta di titoli di stato Usa.

Infine, circa il mercato dei bond e degli altri titoli obbligazionari, il 2 gennaio e’ prevista la regolare apertura ma per una seduta abbreviata, con chiusura cioe’ alle 2:00 pm, cioe’ le 20:00 in Italia.