L’inflazione e l’aumento dei tassi di interesse continuano ad affliggere gli investitori private in tutto il mondo. Molti dei quali credono che l’aumento dei prezzi rimarrà elevato per oltre 12 mesi. Tuttavia nonostante il lieve calo dell’ottimismo economico, gli investitori sono ancora fiduciosi sul mercato azionario dei prossimi sei mesi e molti vedono questo periodo come un’opportunità per contrarre prestiti e modificare il portafoglio.
È quanti emerge dall’ultima ricerca trimestrale sulla fiducia degli investitori condotta da UBS, leader mondiale nella gestione patrimoniale, frutto dell’intervista di 3.000 investitori e 1.200 imprenditori su 15 mercati a livello globale.
Due terzi degli investitori detengono più del 10% del proprio portafoglio in liquidità e di questi, quasi la metà dichiara di “aspettare l’opportunità giusta” per investire. Se poi scelgono effettivamente di investire, sei investitori su dieci reputano molto interessanti i settori della tecnologia (63%) e della sanità (59%).
“Si prevede che gli effetti del Covid-19 incideranno sul settore sanitario per diversi anni a venire e il mondo diventerà sempre più digitalizzato; gli investitori cercano dunque ulteriori opportunità in questi settori” ha affermato Iqbal Khan, Presidente di UBS Europa, Medio Oriente e Africa e Co-Presidente di UBS Global Wealth Management. “Tuttavia, considerati i livelli elevati dell’inflazione e i l’aumento dei tassi di interesse all’orizzonte, gli investitori attendono il momento giusto per mettere a frutto il loro denaro.”
Investitori italiani ancora ottimisti
E in Italia? Nonostante l’impennata dei prezzi e la pandemia, l’ottimismo della maggior parte degli investitori private italiani sulla tenuta della nostra economia è alto. Lo conferma Paolo Federici, Market Head di UBS Global Wealth Management in Italia:
“Oggi più che mai gli investitori sono interessati alla costruzione di un portafoglio sempre più diversificato e solido di fronte ai possibili cambiamenti del mercato. Questa propensione conferma ancora di più che la strada che abbiamo intrapreso in UBS GWM è quella giusta, infatti già da tempo offriamo soluzioni come i Private Markets e gli investimenti sostenibili, che non solo consentono di investire in settori vincenti come quello della transizione energetica, del tech e del healthcare, ma che danno vita ad un portafoglio a prova di futuro.”
In generale l’ottimismo degli intervistati nei confronti dell’economia italiana per i prossimi 12 mesi è in diminuzione, infatti è il l’74% degli investitori italiani a dirsi fiducioso sotto questo aspetto (nel Q3 del 2021 gli investitori ottimisti erano l’82%).
In particolare:
- Il 58% degli investitori è ancora preoccupato per il diffondersi del Covid-19;
- Il 58 % individua nel climate change una preoccupazione;
- Il 57% ha dei timori riguardo al debito pubblico.
Inflazione
Il contesto di inflazione attuale sta sicuramente avendo un impatto diretto sulla vita quotidiana degli investitori italiani:
- Infatti ben il 94% ha dichiarato di vedere un aumento dei prezzi della benzina;
- Il 93% accusa l’aumento dei costi dell’energia;
- Per l’88% è il prezzo dei beni ad aver subito un aumento.
Tuttavia, solo per il 52% degli investitori italiani intervistati l’inflazione continuerà per tutto il 2022 e oltre, mentre il 38% ritiene che il fenomeno avrà una durata che va dai 6 ai 12 mesi contro invece un 10% secondo cui il contesto di inflazione durerà addirittura meno di 6 mesi.
Portafoglio
Poco meno della metà degli italiani (il 45%) si dice preoccupato per una possibile flessione del mercato e per far fronte a questa eventualità prepara il proprio portafoglio, infatti:
- il 52% degli intervistati dichiara di voler investire maggiormente nell’azionario;
- il 46% vuole aggiungere nel proprio portafoglio una componente di investimenti nei metalli preziosi;
- e il 43% ha dichiarato di voler aggiungere coperture in portafoglio.
Inoltre, sempre per affrontare una possibile flessione del mercato, gli investitori italiani puntano sulla liquidità. Infatti, il 63% degli intervistati ha dichiarato di avere una componente di contanti o equivalenti che rappresenta più del 10% del proprio portafoglio.
Di questo 63%:
- il 43% si dice preoccupato per l’impatto dell’inflazione sul valore dei contanti;
- il 42% invece sta aspettando la giusta opportunità per investirli.
Gli investitori italiani cercano un prestito in vista di potenziali aumenti dei tassi.
E’ probabile che:
- il 63% richieda un prestito personale
- il 60% un prestito rispetto agli investimenti
- il 56% rifinanzi un mutuo esistente
Azionario
Con riferimento invece al mercato azionario nei prossimi 6 mesi l’ottimismo degli investitori italiani rimane comunque invariato rispetto allo scorso trimestre, infatti il 72% degli intervistati si dice positivo, a fronte dell’74% nel terzo trimestre 2021.