E’ fondamentale che l’aspirante investitore si faccia aiutare da qualcuno: dal suo consulente finanziario di sua fiducia
di Davide Roffredo, private banker
A tutti è capitato nella vita quotidiana di trovarsi in difficoltà e di incontrare in questi momenti qualcuno disposto sinceramente a dare una mano. Solitamente le persone che vogliono aiutare l’amico in cattive acque segnalano innanzitutto la presenza di eventuali rischi, e per evitarli suggeriscono di non fare una certa cosa o non andare in un determinato posto, proprio per azzerare il pericolo di avere problemi.
L’OBIETTIVO NEGATIVO…
Questo accade regolarmente in numerose situazioni quotidiane, ma anche nel mondo della finanza e in quello dello sport. Per fare un esempio, chi gioca a golf potrebbe sentirsi suggerire di non usare tutta la forza possibile per un colpo, perché in questo caso c’è il rischio che la pallina finisca in un posto irraggiungibile, oppure in acqua.
Si tratta effettivamente di un aiuto: ma il problema è che in questo modo chi vuole aiutare offre al destinatario un obiettivo negativo, cioè gli indica qualcosa da evitare. E questo approccio può essere controproducente, perché nel modo di ragionare degli esseri umani – specialmente di quelli di sesso maschile – in breve tempo scompare il NON fare, anche se il problema da evitare rimane. Così, magicamente, rimane solo il fare, che in realtà era ciò che non andava fatto.
Cosa fare, quindi? Dare un’indicazione positiva, in modo da poter effettivamente superare l’ostacolo invece di andarci a sbattere contro.
…E QUELLO POSITIVO
Questo accade perché non si fissa un obiettivo vero. Chi ha un obiettivo reale, positivo, cioè qualcosa di preciso da fare o un posto in particolare dove andare non si accorge nemmeno degli ostacoli e dei problemi che potrebbero presentarsi lungo il cammino, ma li supera agevolmente.
CAPIRE IL VALORE DEL RISCHIO
Nel mondo della finanza situazioni di questo genere si presentano in diversi casi. Ad esempio, nell’immaginario collettivo il mondo delle azioni è ritenuto molto rischioso perché l’investimento è legato all’andamento dei titoli in Borsa, che tende a oscillare anche in maniera brusca.
L’investitore medio ama solo le oscillazioni positive, mentre quelle negative non gli piacciono perché le vede come perdite. Così questo genere di investitori fa un ragionamento che suona più o meno così: se non voglio subire perdite è meglio che eviti di investire in azioni. Peccato che non sia proprio così, anzi: in un orizzonte di medio periodo, se un investimento non prevede una quota azionaria è molto difficile che riesca a raggiungere l’obiettivo minimo, che è proteggere il patrimonio e ottenere allo stesso tempo un rendimento adeguato.
SUPERARE L’ISTINTO
Di conseguenza, è fondamentale che l’aspirante investitore si faccia aiutare da qualcuno: dal suo consulente finanziario di sua fiducia, ad esempio, in grado di aiutarlo – con metodo – a prendere confidenza con il rischio.
Bisogna infatti ricordare che il rischio ha anche un aspetto positivo, Quindi, nel rispetto della prudenza che ognuno ha, bisogna cercare l’efficienza nel rapporto fra rischio e rendimento. Decidere a priori che un certo tipo di mercato o un determinato strumento non siano adatti per le tue esigenze, ti può allontanare da opportunità interessanti.
Questo articolo fa parte di una rubrica di Wall Street Italia dedicata ai consulenti finanziari che vogliono raccontare le loro esperienze e iniziative professionali. Se siete interessati a pubblicare una vostra storia scriveteci a: social.brown@triboo.it
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