Credit Suisse travolta da finanza d’azzardo Archegos & Co. conclude ‘annus horribilis’ con perdita 2 miliardi franchi
Travolta dagli scandali, Credit Suisse ha concluso un 2021 definito anno orrendo, con una perdita netta nel quarto trimestre pari a 2 miliardi di franchi svizzeri. Il risultato ha fatto i conti con gli accantonamenti che il colosso bancario elvetico haa dovuto accantonare per far fronte alle spese degali della investment banking e al rallentamento delle attività di trading e wealth management. Nell’intero anno, la perdita netta sofferta è stata di 1,572 miliardi di franchi, rispetto all’utile di 2,7 miliardi di franchi del 2020.
Così il ceo Thomas Gottstein nel comunicato:
“Il 2021 è stato un anno molto sfidante per Credit Suisse. I nostri risultati finanziari sono stati colpiti negativamente dal dossier Archegos, dalla svalutazione dell’avviamento connessa all’acquisizione di Donaldson, Lufkin & Jenrette (DLJ) nel 2000 e dagli accantonamenti legali, in un momento in cui cerchiamo di risolvere i problemi legli in modo proattivo”.
Credit Suisse ha scontato anche il collasso dei fondi legati a Greensill e la perdita di $5,5 miliardi di trading legata all’implosione del fondo di investimenti Archegos.
Alla fine di marzo del 2021, Credit Suisse ha annunciato di
che il bilancio del primo trimestre sarebbe stato colpito “in modo significativo” dalla sua esposizione all’hedge fund. Il titolo era affondato subito del 10%, scontanfo lo shock che aveva colpito anche altre banche, tra cui le americane Goldman Sachs e Morgan Stanley e il colosso giapponese Nomura.
La bufera finanziaria con effetto domino sulle banche è esplosa nel momento in cui Archegos ha iniziato a fare default sui margin call presentati dalle banche prime brokers che, a fronte delle scommesse sfrenate del fondo su alcune azioni e a causa del trend negativo delle azioni stesse, hanno iniziato a chiedere maggiori garanzie e ad avvalersi successivamente del diritto di dichiarare l’hedge fund in default, liquidando le sue posizioni allo scopo di recuperare il loro capitale. Una puntata bullish, quella di Hwang, andata a finire decisamente male, pagata in primis dai titoli su cui l’hedge fund aveva scommesso: soprattutto Viacom e Discovery. Basti pensare che i sell off che hanno colpito Viacom hanno fatto perdere al titolo del gigante media americano più della metà del suo valore in meno di una settimana, con il colpo di grazia che è arrivato quel maledetto venerdì 26 marzo.
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