Petrolio debole: le pressioni sulla Fed pesano sulle commodity
Scambi in calo questa mattina per il petrolio, con il Wti che cede lo 0,5% a 89,4 dollari al barile e il Brent che indietreggia dello 0,6% sopra i 90 dollari al barile. “Il mercato petrolifero si sta muovendo in ribasso questa mattina. Questo è probabilmente il risultato della crescente pressione sulla Fed affinché agisca in modo più aggressivo con aumenti dei tassi, dopo l’inflazione di ieri che è risultata al di sopra delle aspettative”, spiegano gli esperti di ING aggiungendo che continueranno i colloqui sul nucleare iraniano.
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Chiusura incolore a Piazza Affari. Il Ftse Mib termina pressoché invariato con Banco Bpm luce dopo l’offerta pubblica di scambio di Unicredit
Il Bitcoin ha vissuto una fluttuazione significativa, avvicinandosi ai 100mila dollari per poi scendere. Questo movimento è influenzato da fattori come l’approvazione di ETF e l’interesse istituzionale, con una recente dichiarazione del presidente USA Trump che ha contribuito a movimentare il mercato.
Thyssenkrupp ha annunciato un piano per ridurre o esternalizzare 11.000 posti di lavoro nella sua divisione acciaio entro il 2030, a causa delle pressioni sui costi energetici e della concorrenza internazionale. L’obiettivo è ridurre i costi del personale del 10% per mantenere la competitività. Attualmente in trattativa con EP Corporate, l’azienda cerca di affrontare le sfide del mercato.
Le borse cinesi hanno registrato una chiusura mista, con l’indice di Shanghai in calo e quello di Shenzhen in rialzo, mentre Hong Kong ha visto una flessione. La nomina di Scott Bessent come segretario al Tesoro americano da parte di Donald Trump ha influenzato il mercato, che attende nuove indicazioni sull’economia nazionale.