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Banco BPM, voci di possibile Opa da parte di Unicredit

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Il risiko bancario tiene banco a Piazza Affari nella seduta di oggi: il Banco Bpm non è ancora entrata in contrattazione dopo le indiscrezioni di stampa circa a una possibile Opa da parte di Unicredit.

Secondo quanto riportato da il Messaggero dietro i recenti rialzi del titolo BPM sul listino milanese non ci sarebbero solo i buoni numeri del bilancio del 2021 ma anche la possibilità che, dopo la fallita l’acquisizione di Mps, e della russa Otkritie l’istituto guidato da Andrea Orcel sia tornato in manovra sulla banca guidata da Giuseppe Castagna.

Lo scorso anno Unicredit era stata a lungo in trattativa con il governo per l’acquisizione del Monte dei Paschi, operazione che non si è però concretizzata.

Anche in ambienti del governo c’è chi non esclude che a cavallo del week end Unicredit possa farsi avanti con una proposta e c’è chi parla addirittura di Opa.

Il commento di Unicredit

“Nell’ambito della propria attività e in coerenza con il Piano Strategico 2022-2024, UniCredit continua a valutare tutte le opzioni strategiche disponibili e non mancherà di tenere informato il mercato di qualsiasi sviluppo concreto”, ha detto un portavoce di Unicredit in merito alle indiscrezione di stampa.

“Precisiamo altresì che non è stata convocata alcuna riunione straordinaria del consiglio di amministrazione”.

In questo momento a Piazza Affari Unicredit cede l’1% a 15,69 euro in attesa che, su richiesta della Consob, il gruppo guidato da Andrea Orcel chiarisca le sue intenzioni.

Banco Bpm è il terzo gruppo bancario del Paese, con 22.000 dipendenti, 1.400 filiali, 4 milioni di clienti e una raccolta (diretta e indiretta) superiore ai 222 miliardi di euro.

Da tempo Banco Bpm è  indicata dagli analisti come possibile preda per Unicredit, in grado di far crescere la banca milanese specialmente nel Nord  Italia e garantire dimensioni analoghe a quelle della rivale Intesa Sanpaolo.