Inizio d’anno in rosso per il titolo Enel, che si muove poco sopra i minimi dell’anno nonostante i numerosi giudizi positivi degli analisti. Le azioni della società elettrica hanno accumulato perdite superiori al 10% da inizi gennaio, e ora si muovono intorno ai 6,4 euro. L’ultima ondata di vendite è scattata dopo il taglio del rating da parte di Fitch.
Venerdì scorso, infatti, l’agenzia ha comunicato di aver abbassato il giudizio a lungo termine sul gruppo a “BBB+” con outlook stabile dal precedente “A-“. La decisione riflette principalmente il previsto aumento della leva finanziaria nel medio termine, dovuto alle opportunità di investimento che hanno portato Enel a espandere progressivamente il suo piano di investimenti nel contesto della transizione energetica.
Gli analisti di Equita, che sul titolo confermano buy con un prezzo obiettivo di 8,4 euro, in ogni caso, sottolineano di non aspettarsi “conseguenze significative” dal downgrade. La stessa Fitch ha sottolineato del resto di continuare a considerare Enel come “operatore all’avanguardia nell’ambito della transizione energetica, con un’efficace strategia concentrata sull’integrazione delle proprie attività di generazione e fornitura, oltre all’elevata capacità di esecuzione, come recentemente dimostrato dai 5 GW di nuova capacità rinnovabile installata nel 2021″.
Enel: gli ultimi giudizi degli analisti
A questi livelli, gli analisti considerano il titolo sottovalutato rispetto al potenziale. L’80% dei broker che coprono le azioni hanno un rating buy, con un target price medio che si aggira intorno agli 8,6 euro.
Tra i più ottimisti Goldman Sachs e SocGen, che considerano il prezzo giusto delle azioni Enel 10,25 euro e 9,80 euro (rating buy).
Raccomandazione di acquisto “comprare” anche da Deutsche Bank (tp 8,5 euro), AlphaValue (8,83 euro), MorningStar (8,7 euro) e Intesa SanPaolo (9,10 euro). Ouperform arriva da Santander (9,10 euro), Mediobanca (8,20 euro) e Oddo (9,60 euro).
Enel: i conti 2021
Lo scorso 3 febbraio, Enel ha comunicato i conti del 2021, archiviati con ricavi a 88,3 miliardi di euro, in aumento di 22,3 miliardi di euro (+33,8%). Nello stesso periodo, l’Ebitda ordinario ammonta a 19,2 miliardi di euro, in aumento di 1,2 miliardi di euro (+6,7%) rispetto ai 18 miliardi di euro del 2020. L’indebitamento finanziario netto a fine 2021 è pari a 52 miliardi di euro (45,4 miliardi di euro a fine 2020, +14,5%).