Per Goldman Sachs è tempo di tornare ad una strategia di investimento più “normale” dopo gli eccessi fatti segnare dai titoli tecnologici negli ultimi 18 mesi.
Goldman, l’inflazione aiuta l’investimento tradizionale
La generazione alfa (l’abilità del gestore di creare extra rendimenti e battere il benchmark) è pronta a tornare nell’industria della gestione patrimoniale in quanto in un mondo post-pandemico segnato da un’inflazione e da tassi di interesse più alti, la crescita sarà significativamente meno concentrata.
Così Peter Oppenheimer, chief global equity strategist di Goldman Sachs, in una nota precisando che “siamo tornati a un ciclo più “normale” in cui ci aspettiamo che gli investitori siano ricompensati per aver preso decisioni settoriali e azionarie relative alla crescita potenziale rispetto a ciò che è prezzato”. “Tutto ciò dovrebbe significare un ritorno all’alfa”.
L’attuale ciclo toro non è stato un ambiente ideale per gli stock picker, dato che la maggior parte dei titoli ha oscillato all’unisono nel crollo indotto dal Covid. Tuttavia, questo ritorno del mercato ha spinto le valutazioni a nuovi massimi, in particolare nel settore tecnologico orientato alla crescita, che potrebbe portare a rendimenti complessivi più bassi e meno dominanza tech nella politica monetaria hawkish, come ha precisato la banca di Wall Street.
I titoli tecnologici, specialmente i nomi delle megacap, hanno sperimentato una crescita dei guadagni molto più forte rispetto al resto del settore aziendale negli ultimi anni, ha detto Goldman. I titoli FAAMG – Facebook (ora Meta Platforms), Amazon, Apple, Microsoft e Alphabet di Google – rappresentano ora il 50% più grande dell’intera industria energetica globale e quasi cinque volte la dimensione dell’industria automobilistica globale esclusa Tesla, secondo Goldman.
“Penso che stiamo per entrare in un nuovo ambiente in cui l’influenza della tecnologia si sta rapidamente ampliando per avere un impatto praticamente su ogni settore”, ha detto l’esperto. “Andando avanti diventerà meno facile differenziare tra ciò che è e ciò che non è una società tecnologica, e questo dovrebbe ampliare le opportunità in più settori”.