È una vera e propria battaglia a colpi di aumenti di stipendi quella messa in atto dalle grandi banche Usa per trattenere i talenti di Wall Street. Una battaglia che sta costando all’industria finanziaria un sacco di soldi e che, secondo alcuni esperti, rischia di sfuggire di mano e danneggiare l’economia. Qualche numero per capire meglio.
Banche Usa: nel 2021 stipendi cresciuti del +15%
Nel 2021, le cinque grandi banche statunitensi hanno speso il 15% in più per gli stipendi rispetto al 2020. Si parla di un aumento di 18,1 miliardi di dollari per un ammontare complessivo di 142 miliardi di dollari.
Tra le big, JP Morgan, Citigroup, Bank of America e Morgan Stanley hanno mediamente aumentato gli stipendi del 10%. Goldman Sachs si è spinta ancora di più con incrementi del 33% (+4,4 miliardi di dollari, a 17,7 miliardi di dollari) .
“Sui compensi, la nostra filosofia rimane quella di pagare per le prestazioni e ci impegniamo a premiare i migliori talenti in un ambiente di lavoro competitivo”, ha detto agli analisti David Solomon, CEO di Goldman, in una teleconferenza. “Nel 2021 abbiamo dimostrato questo impegno non solo attraverso il nostro approccio pay-per-performance, ma anche supportando le nostre persone in una varietà di altri modi, inclusi nuovi investimenti in salute e sicurezza”.
Nel 2021, i compensi medi dei dipendenti di Goldman Sachs, che ha anche assunto 3.400 persone (+8%), si sono attestati a 404.000 dollari, + 23% rispetto alla media del 2020.
Sebbene siano aumentati ad un tasso più modesto, i salari medi distribuiti da JP Morgan sono saliti del 10% a 38 miliardi di dollari. Anche Bank of America ha riferito di aver speso circa 36 miliardi di dollari per le retribuzioni l’anno scorso, con un aumento di circa il 10%.
“JP Morgan e Goldman hanno inviato un messaggio chiaro, ovvero vogliono vincere la guerra per il talento nel settore bancario”, ha affermato l’analista bancario di Wells Fargo Mike Mayo. “Non ho visto una battaglia così intensa nei tre decenni in cui mi sono occupato di operazioni bancarie”.
Allarme economisti su inflazione
Ma non sono solo le grandi banche a pagare salari più alti. Nel mese di dicembre, i lavoratori statunitensi impiegati in società private hanno guadagnato una media di 31,31 dollari l’ora a dicembre, con un aumento nell’ultimo anno del 4,7%. Il salario orario medio per i lavoratori Usa nel settore della produzione è stato di 26,61 dollari, in aumento del 5,8% anno su anno.
Uno scenario del genere inizia a preoccupare gli economisti. Se il prezzo di un’auto usata può anche scendere, gli aumenti salariali no. Quindi c’è una reale preoccupazione che si crei una spirale che possa portare a un’inflazione radicata con implicazioni che vanno oltre i semplici problemi a breve termine della catena di approvvigionamento e quelli legati alla pandemia.