Mercati e ansia da guerra, i precedenti mostrano correzioni di breve durata
Gli ultimi sviluppi della crisi Ucraina tengono con il fiato sospeso i mercati con petrolio che tocca nuovi picchi pluriennali e investitori che cercano protezione in safe haven quali oro e valute rifugio. Il presidente russo Vladimir Putin ieri sera ha annunciato il riconoscimento dell’indipendenza delle due repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk, nel Donbass dell’Ucraina, affermando inoltre che il governo filo-occidentale del paese rappresenta una minaccia per la Russia. Gli Stati Uniti e il Regno Unito annunceranno oggi sanzioni contro la Russia in risposta all’azione militare.
Ma i venti di guerra scatenati dalle mosse di Putin andranno a cambiare radicalmente lo scenario di mercato? Un elemento utile può essere vedere cosa è successo in passato allo scoppiare di altri conflitti. Nella tabella proposta da LPL Research si possono vedere tutte le correzioni che lo S&P 500 ha registrato nel corso degli ultimi eventi di guerra. Il drawdown registrato si è attestato in media ad un -5%, con l’attacco di Pearl Harbor che ha visto la maggiore contrazione al -19,8%. I giorni medi di correzioni si sono attestati a circa 22.
“Sebbene i titoli dei giornali siano spaventosi, è ancora una forzatura pensare che le tensioni tra Russia e Ucraina finiscano per scuotere l’economia globale – rimarca Gabriel Debach, market analyst di eToro – . I titoli europei, specialmente i mercati vicini alla Russia, e i titoli energetici potrebbero essere particolarmente colpiti da questa situazione. E ci potrebbero essere alcuni altri alti e bassi nell’azionario, mentre elaboriamo una situazione che si sta sviluppando rapidamente”.
Il timore principale in questa situazione di elevata incertezza è che si sfoci un una guerra globale. Un elemento di tensione in più per investitori già alle prese con un contesto di elevata incertezza legata in primis all’inflazione e alle mosse della Fed. “Le azioni e le criptovalute potrebbero non essere in grado di fare molti progressi finché non avremo un po’ di chiarezza”, argomenta Gabriel Debach che non nega come gli eventi geopolitici possono rappresentare delle situazioni più difficili da navigare come investitore. “Spesso, l’ansia è alta, e le nostre menti (comprensibilmente) saltano allo scenario peggiore durante questi eventi sfortunati e tragici. Sono un passo indietro per la società, non c’è dubbio. Tuttavia, molti di questi eventi sono solo segnali sul radar per il mercato azionario. È abbastanza raro che gli eventi geopolitici cambino la traiettoria dei mercati e dell’economia”, conclude l’esperto.
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