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Ucraina: Putin, “conseguenze mai viste, per chi interferisce”, nessun timore per sanzioni

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Mentre l’Europa si appresta a varare nuove sanzioni contro Mosca, dopo l’invasione dell’Ucraina, il presidente russo Vladimir Putin tira avanti dritto sulla sua strada, per nulla spaventato delle ritorsioni economiche internazionali della sua offensiva.

“Siamo pronti a tutto” ha detto questa mattina Putin, in un annuncio televisivo.  “Per tutti coloro che dall’esterno cercheranno di interferire: la risposta della Russia porterà a conseguenze che non avete mai sperimentato. La politica dell’impero della menzogna si basa sulla forza bruta e sappiamo che la vera forza è nella giustizia e nella verità, che è dalla nostra parte. La sicurezza della patria sarà garantita in modo affidabile”. 

Una dichiarazione di guerra a cui subito dopo fanno seguito le prime notizie di esplosioni, non solo nei territori contesi me perfino nella capitale ucraina di Kiev.

Ucraina, Putin non teme le sanzioni

Secondo Gabriel Debach, market analyst di eToro in questo momento occorre “monitorare tuttavia le azioni (non le parole) della Cina, principale partner strategico e commerciale della Russia, basti pensare come Mosca detenga la maggior parte della sua valuta estera in yuan cinesi. Difficile pensare che Putin si sia mosso senza prima consultare il suo vero principale “alleato””.

Anzi, di fronte a nuove sanzioni, la Russia minaccia ritorsioni i cui effetti potrebbero avrebbero forti impatti sulle materie prime. Di seguito sono infatti riportati le quote di Mosca nella produzione globale (fonte Goldman Sachs):

  • Dall’energia: petrolio (11%) e gas (17%)
  • Metalli: Palladio (43%), vanadio (25%), platino (14%), alluminio (6%), nickel (13%), titanio (16%) e acciaio (4%)
  • Metalli preziosi: gemme/diamanti (29%) e oro (10%)
  • Agricoli e fertilizzanti: Potassio (20%), orzo (13%), grano (11%) e rocce fosfatiche (7%)

Nemmeno la decisione della Germania di bloccare il gasdotto NordStream 2 hanno avuto qualche effetto su Mosca.

Secondo Gabriel Debach, market analyst di eToro:

Alla fine, purtroppo la diplomazia ha fallito, lasciando il campo alle armi.  Gli eventi in Ucraina stanno trasformando il virologo da poltrona di ieri nell’Alessandro Magno di oggi. Mercati europei che nella sessione di ieri hanno brindando alle notizie di sanzioni più leggere nei confronti della Russia, come l’ultima cena per un condannato a morte, dimenticandosi del domani. Ma questa non è la prima volta. I listini europei, infatti, si sono mossi nelle ultime giornate non con la razionalità ma bensì con la singola notizia”.

Nuovo pacchetto di sanzioni, che cosa rischia Mosca

Adesso la palla passa agli Alleati, con i leader UE, che stasera (20 ore italiane) discuteranno sanzioni nuove, e più severe, alla Russia. Ricordiamo che oggi all’ora di pranzo si terrà anche la riunione informale intrameeting della BCE in cui i membri discuteranno di come la crisi potrebbe complicare il percorso di normalizzazione della politica monetaria.

Si parla di sanzioni sul sistema bancario, con la rimozione dai circuiti Swift, di divieto di esportazione di semiconduttori nel territorio russo. La Russia è infatti vulnerabile in quanto non produce semiconduttori di fascia alta necessari per l’informatica avanzata, un’area dominata da Taiwan, Corea del Sud, Stati Uniti, Europa e Giappone.

Il Ministro degli Esteri ucraino ha richiesto una disconnessione immediata della Russia dallo SWIFT, un’opzione circolata tra i media già nei giorni scorsi, ma – secondo gli analisti di MPS Capital Services –  estremamente improbabile date le ripercussioni esiziali che avrebbe sul sistema bancario europeo.