Mercati: 2022 parte con nuove incognite, ma con alcune certezze nel settore oil. La view di Gam
Il 2022 è apparso sin dalle prime battute un anno più complicato del 2021. “Abbiamo ancora il potenziale per una forte ripresa dalla pandemia. Alcuni paesi devono andare oltre in Europa, ma pensiamo anche in Asia, dove c’è un ritardo nella variante Omicron di Covid. Quindi pensiamo che questa sia la prima cosa, abbiamo questo slancio ancora abbastanza soddisfacente in termini di crescita in questo inizio dell’anno. Ciò che complica le cose è l’inflazione”, commenta Niall Gallagher, investment director european equities di Gam investments.
L’inflazione sta dimostrando di essere più che transitoria. Le banche centrali sembrano intenzionate ad agire. “E abbiamo anche una forte pressione sui prezzi delle materie prime, soprattutto petrolio e gas. E oltre a questo, la pressione salariale, che stiamo vedendo arrivare in molti posti, significa che lo scenario per il 2022 è un po’ più complesso del 2021, a nostro avviso. Abbiamo acquistato un bel po’ di compagnie petrolifere e del gas e anche alcune banche nel corso del 2021”, sottolinea l’esperto.
GAM Investments sostiene che questi titoli azionari siano in alcuni casi ancora valutati in modo attraente con generazione di flussi di cassa attesi elevati e pensiamo che le ipotesi irrealistiche sulle materie prime sottostanti siano incorporate nei prezzi delle azioni. Abbiamo anche un certo numero di società tecnologiche che stiamo cercando di acquistare di più se continuano a vendere. “E poi il resto delle nostre idee sono idiosincratiche, attraversando l’intera gamma di aziende che sono esposte a forti tendenze di crescita strutturale nei consumi asiatici o potenzialmente nella decarbonizzazione, così come alcuni degli stock di tipo value nelle banche e nell’energia”, conclude Niall Gallagher.
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Finale negativo a Piazza Affari. Acquisti su Generali e Mediobanca, arretrano Prysmian e Stmicroelectronics
A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.