Sui mercati azionari americani si sono riaffacciati gli acquisti, innescati dalle ultime trimestrali societarie incoraggianti che hanno momentaneamente allontanato le preoccupazioni sul comparto hi-tech. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0.45% a 12533, l’S&P500 lo 0.35% a 1427, in rialzo frazionale il Nasdaq (+0.01%). In evidenza il comparto energetico, con il greggio riportatosi sulla soglia dei $55.
La scorsa settimana, il settore tecnologico e’ stato sotto particolare pressione a causa delle deludenti stime annunciate da alcune big come Apple ([[AAPL]]), IBM ([[IBM]]) e Intel ([[INTC]]), causando una perdita del 2.9% per il Nasdaq, dopo essere salito del 3.6% nelle prime otto sessioni del nuovo anno.
I numeri finanziari diffusi dal colosso di chip per cellulari, Texas Instruments ([[TXN]]), hanno ridato un cauto ottimismo agli investitori, che hanno preferito non sovrappesare il profit warning lanciato in mattinata da Alcatel-Lucent ([[ALU]]). Il titolo di quest’ultima e’ scivolato del 7.3% circa in seguito all’annuncio secondo cui il gruppo non riuscira’ a riportare alcun profitto operativo nell’ultimo trimestre, probabilmente a causa dell’incertezza su determinati clienti in seguito al merger e alla forte concorrenza nel segmento wireless.
Tra i titoli del Dow Jones, la migliore performance e’ stata registrata da United Tech ([[UTX]]), forte degli ultimi bilanci. In rosso Johnson $ Johnson ([[JNJ]]), nonostante la discreta trimestrale, superiore alle attese, e Du Pont ([[DD]]), che ha riportato risultati in linea col consensus, confermando l’outlook per l’anno 2007.
Restando in tema di utili societari, dopo la chiusura sara’ la volta del colosso media online Yahoo! ([[YHOO]]), di Sun Microsystems ([[SUNW]]), che proprio ieri ha annunciato un nuovo rapporto di collaborazione con Intel ([[INTC]]), e di Advanced Micro Devices ([[AMD]]).
Con riferimento al comparto energetico, i titoli dell’etanolo hanno effettuato un rally in vista del discorso di Bush sullo Stato dell’Unione, in cui verra’ data maggiore enfasi sulla ricerca di fonti energetiche alternative. Tra le azioni che hanno terminato la seduta in forte rialzo si distinguono Xethanol ([[XNL]]), Pacific Ethanol ([[PEIX]]) e Archer Daniels Midland ([[ADM]]).
In forte progresso anche il petrolio, ultimamente trascurato dal pubblico investitore. A causa delle temperature rigide in molte aree degli Stati Uniti e sulla scia delle dichiarazioni del segretario dell’Energia Usa, Samuel Bodman, di voler raddoppiare la dimensione delle riserve strategiche di petrolio, il greggio ha riconquistato la soglia dei $55, avanzando di $2.46 a $55.04 al barile (futures con consegna marzo).
A livello settoriale, i maggiori rialzi sono stati registrati dai comparti del petrolio, servizi petroliferi e metalli preziosi. Colpiti dalle vendite, invece, i settori aereo, networking e farmaceutico.
L’unico dato in calendario, relativo al Superindice, ha mostrato un progresso dello 0.3% dell’indicatore, che ha battuto le stime degli analisti pari ad un rialzo piu’ contenuto (0.2%).
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Sugli altri mercati, sul valutario, l’euro e’ avanzato sul dollaro, raggiungendo quota 1.3025. In buon progresso l’oro. I futures con scadenza febbraio hanno guadagnato $11.80 a $645.90 all’oncia. In ribasso, infine, i titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 4.8090% dal 4.7590% di lunedi’.