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Ecco dove lavorano i consulenti finanziari più produttivi

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I consulenti finanziari più produttivi? Lavorano in Banca Generali. Lo rileva un’analisi elaborata da Assoreti e relativi all’anno da poco concluso. Nel dettaglio, i 2 mila consulenti finanziari di Banca Generali hanno effettuato una raccolta di 3,55 milioni di euro ciascuno, seguiti da quelli di Banca Fineco (3,53 milioni) e da quelli di CheBanca! (2,99 milioni). Più staccati i consulenti di CheBanca! (2,99 milioni), BNL Life Banker (2,83), AllianzBank (2,31) e Fideuram (2,25).
Banca Generali è in pole position anche a livello di asset pro-capite: 39,2 milioni di euro di asset per ogni consulente, seguiti per asset da Banca Euromobiliare, Credem, FinecoBank e Fideuram.

Il primato dei consulenti finanziari

Il 2021 si è chiuso tra l’altro con un nuovo primato delle reti di consulenti finanziari: il patrimonio dei clienti degli intermediari si è attestato a 786,4 miliardi, risultando così superiore del 17,8% rispetto alla valorizzazione di fine 2020 (+14,1% al netto delle variazioni campionarie intervenute nel corso dell’anno).

Strumenti finanziari, gestioni patrimoniali e prodotti assicurativi/previdenziali hanno raggiunto i 663,6 miliardi di euro rappresentando, nel loro insieme, l’84,4% del patrimonio (+0,7% anno su anno). Di questi, 554 miliardi sono stati investiti in prodotti del risparmio gestito (il 70,5% del portafoglio) e 109,6 miliardi in strumenti finanziari amministrati. La componente strettamente finanziaria (fondi, gestioni individuali e titoli amministrati) è aumentata del 19,5% anno su anno (+15,1% al netto delle variazioni campionarie). Le performance dei mercati finanziari e la raccolta netta hanno contribuito alla crescita patrimoniale rispettivamente per 7,9% e 7,2%.
La liquidità si è attestata a 122,8 miliardi, con un’incidenza in portafoglio del 15,6% (-0,7% anno su anno), confermandosi sui livelli pre-pandemia. Tuttavia, la quota di ricchezza investita in attività finanziarie dalle famiglie italiane rimane ancora bassa.

L’evoluzione della ricchezza della famiglie italiane

[/media-credit] Ricchezza netta delle famiglie italiane dal 2005 al 2020 (in miliardi di euro). Fonte: Istat e Banca d’Italia

Secondo le stime sulla ricchezza netta delle famiglie italiane elaborate da Istat e Banca d’Italia, a fine 2020 la ricchezza netta delle famiglie italiane (al netto delle passività) era pari a circa 10 mila miliardi di euro, di cui il 56% in attività reali e il 44% in attività finanziarie.

Dal 2012 abbiamo assistito a un calo del valore delle attività reali e a un aumento di quelle finanziarie. Una dinamica che tuttavia è figlia della riduzione di quello degli immobili, mentre le attività finanziarie sono cresciute prevalentemente per effetto delle riserve assicurative, delle quote di fondi comuni e dei depositi.
Il totale delle passività finanziarie è rimasto pressoché stabile rispetto al 2019, mentre nel corso del 2020 la ricchezza finanziaria è salita principalmente per l’aumento dei depositi, dove è confluita la maggior parte del risparmio. Infatti rispetto al 2005 è aumentato il peso dei depositi (dal 10% al 14%) sulle attività, oltre che del risparmio gestito (dall’11% al 17% nel 2020),  mentre si è ridotta la quota di azioni e altre partecipazioni (dal 12% al 9%) e, in misura maggiore, dei titoli (dall’8% al 2%).

Rispetto ai principali paesi europei e agli Stati Uniti, il peso delle attività reali sulle attività complessive delle famiglie per l’Italia (56%) è risultato simile a quello di Francia e Germania, inferiore a quello della Spagna (69%, relativo al 2019) e superiore a quello degli altri paesi, confermando la rilevanza degli investimenti non finanziari, e soprattutto immobiliari, nel nostro paese.