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(WSI) –
A Miami ha sede la Herzfeld, società di gestione che tra le sue offerte vanta un fondo tutto particolare. Il punto di forza? L’eventualità che Fidel Castro possa passare quanto prima a miglior vita. Il fondo Herzfeld Caribbean Basin Fund, o più semplicemente Cuba, ha un patrimonio di 14 milioni di dollari, l’80% dei quali investiti in società che hanno a che fare con la isla grande del Mar dei Caraibi.
Ebbene, da quando la salute di Castro ha cominciato a dare segni di cedimento, il valore delle partecipazioni è raddoppiato e oggi il fondo vanta un guadagno del 102 per cento, di cui solo il 12,56% del rendimento dell’ultimo anno proviene dall’incremento del Nav (net asset value). Il resto infatti va attribuito all’aumento del valore delle partecipazioni che fino a giugno – vale a dire prima della malattia di Castro – erano scontate rispetto al reale valore di mercato. Naturalmente questa impennata è strettamente legata alla speranza che Castro muoia nei prossimi mesi e che, di conseguenza, finisca una volta per tutte l’embargo commerciale imposto dagli Stati Uniti.
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D’altronde non è la prima volta che gli investitori fanno affari con operazioni che non brillano per etica. Lo dimostrano gli andamenti borsistici degli ultimi anni dei colossi del tabacco e del gioco d’azzardo, per non parlare dei gruppi specializzati nella produzione d’armi.
Tornando al fondo Cuba, tra le varie società in cui investe spiccano la Florida East Coast Industries – che rappresenta il 18,73% degli attivi – la Royal Carribean (4,8%) e la Carnival (4,8%), ma anche moltissimi altri gruppi del segmento bancario, delle telecomunicazioni e del settore alimentare e delle bevande. Secondo il gestore del fondo, Thomas Herzfeld, una volta messo fine all’embargo con Cuba, gli utili di queste società cresceranno del 50 per cento.
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