Oggi parliamo di valute digitali e criptovalute con Simone Mazzuca presidente di Eurst, società specializzata nelle emissioni di valute digitali stabili, le cosiddette stablecoin.
Dott. Mazzuca, le principali autorità politiche e monetarie internazionali stanno affrontando il tema della regolamentazione delle criptovalute. Dal vostro osservatorio privilegiato di Eurst cosa può dire?
Questo dibattito è un’opportunità per far ragionare tutti, istituzioni e utenti, su quella che è veramente l’innovazione e la flessibilità che ha il mondo degli asset digitali in una situazione di crisi.
Tra le sanzioni che sono state decise da Stati Uniti ed Europa nei confronti della Russia a seguito delle tensioni in Ucraina c’è anche il blocco al sistema di pagamento internazionale Swift. Voi di Eurst come siete impattati da questa decisione?
Come istituzione finanziaria noi di Eurst ci atteniamo a quelle che sono le disposizioni generali. Abbiamo già fatto una nostra revisione interna e i dovuti accertamenti per quanto riguarda la direttiva. Nel futuro saremo molti attenti al rispetto della direttiva e abbiamo già introdotto come policy quella di escludere tutti i cittadini e tutte le operatività relative a quella determinata area geografica.
A seguito delle tensioni In Ucraina i mercati finanziari hanno reagito violentemente. Tra gli asset che hanno registrato una forte volatilità ci sono anche le criptovalute e il Bitcoin in particolare. Cosa ci potete dire su questo fronte? Il Bitcoin può essere considerata un’alternativa temporale ad altre asset class?
Assolutamente sì. Lo dimostra il fatto che all’inizio del conflitto in un primo momento sui mercati finanziari è crollato tutto: borse, materie prime e anche le criptovalute come il Bitcoin. In un secondo momento, quando invece lo scenario ha preso forma, gli investitori hanno iniziato a rifugiarsi all’interno di questo spazio digitale, non regolamentato, alternativo al sistema SEPA Swift e al sistema finanziario tradizionale. E infatti abbiamo visto nel giro di una settimana un rialzo del 10% delle principali criptovalute. Secondo noi c’è ancora spazio per ulteriori apprezzamenti.
Le criptovalute possono essere quindi considerate un bene rifugio in una situazione di tensione internazionale come quella attuale?
Possono essere considerate un bene rifugio momentaneo. Questo perché le criptovalute non sono ancora integrate nel sistema economico e finanziario globale. Pertanto il loro utilizzo è ancora molto ristretto in caso di necessità. Quindi si tratta di una soluzione momentanea che avrà il suo risvolto positivo in termini speculativi come insegna la legge della domanda e dell’offerta.
In questo caso guardando agli antefatti, legati alla chiusura di fine anno dei mining di criptovalute in Kazakistan e Russia, la domanda sarà ancora superiore all’offerta e quindi avremo un incremento fisiologico del loro prezzo per un certo lasso di tempo.
Poi, in un momento successivo che io chiamo Fase 3, vedremo come si giocherà la partita, se ci saranno altri paesi coinvolti nel conflitto e quali altre misure verranno intraprese.
In ogni caso penso che l’unico scenario percorribile nella Fase 3 sia quello delle stablecoin. Le stablecoin sono una rappresentazione digitale delle valute tradizionali e servono per muoversi in uno spazio alternativo al mondo SEPA Swift in maniera compliant. Noi come Eurst Group rispettiamo tutte quelle che sono le misure in termini di antiriciclaggio e di sicurezza degli scambi valutari. Assicuriamo la qualità del sistema economico e siamo un’alternativa al sistema SEPA Swift per dare un servizio in queste situazioni al mondo dei pagamenti.
Quale è la differenza tra una tradizionale criptovaluta come il Bitcoin, che tutti ormai conosciamo, e una stablecoin?
La differenza sta proprio nel nome. Stablecoin significa valuta stabile e sono emesse al momento da società private. In particolare, la nostra Eurst è una delle più sicure in circolazione. Eurst è la rappresentazione digitale dell’euro collateralizzata con il dollaro. Abbiamo scelto il dollaro proprio perché, nei momenti di tensioni internazionali come quelli attuali, il dollaro diventa la valuta di riferimento mondiale e tutti si rifugiano in essa. EURST e’ collateralizzato con il dollaro con il collaterale depositato in un conto escrow assicurato FDIC.
In questo modo viene data la possibilità agli utenti di effettuare transazioni di denaro senza costi elevati e ritardi. Eurst è una stablecoin emessa come token del valore di 1 euro sulla rete Ethereum rispettando gli standard ERC20. È garantita da depositi in dollari verificati e certificati in tempo reale da un primario auditor internazionale.
Oltre a Eurst abbiamo creato anche altre 13 stablecoin che adesso sono in fase di test e saranno messe sul mercato a breve. Grazie alle nostre stablecoin noi assicuriamo un’economia solida, trasparente e alternativa al sistema SEPA Swift.
Per riassumere e fissare i concetti: la stablecoin come la vostra Eurst è una valuta digitale che ha un determinato e preciso sottostante, nel vostro caso il dollaro. Questa stablecoin replica perfettamente l’andamento del dollaro ed è meno volatile rispetto a tutte le altre criptovalute come il Bitcoin. Giusto?
Giusto. Aggiungerei che una stablecoin è una rappresentazione digitale di una valuta corrente in uno Stato. Essendo una rappresentazione digitale ha, in teoria, lo stesso controvalore di una valuta fisica e quindi dà più sicurezza e trasparenza rispetto a un Bitcoin che, invece, è una altcoin e quindi più volatile perché è soggetta a un prezzo di mercato.
Dove possono essere acquistate le vostre stablecoin?
Possono essere acquistate sui principali Exchange, direttamente sul nostro portale Eurst.io e sui siti che scambiano criptovalute come Changelly.com.