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La settimana delle banche centrali: FED e BOE verso rialzo da 25 punti base

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Cresce l’attesa per il vertice Fed di mercoledì 16 marzo, in cui il mercato attende che l’istituto centrale Usa avvii la stretta di politica monetaria con un rialzo dei tassi di 25 punti base.  Una mossa necessaria alla luce dell’impennata del tasso di inflazione, che ha toccato i massimi da 40 anni. A febbraio, secondo il Bureau of Labour Statistics (BLS) americano, i prezzi al consumo hanno registrato un incremento dello 0,8% su base mensile, rispetto allo 0,6% del mese di gennaio.  Su base annua, la crescita dell’inflazione è stata del 7,9%, in linea con le attese, superiore al +7,5% del mese precedente.

Quello di mercoledì sarà il primo di una serie di rialzi: i future sui Fed Funds prezzano quasi 100 punti base di rialzi da qui a giungo (questo significherebbe almeno rialzo da 50 punti base in uno dei tre meeting).

“La Fed ha lavoro facile nel breve dal momento che dovrà agire solo sul fronte inflazione ma, tra qualche mese, anche negli Usa, si potrebbe aprire il dilemma di politica monetaria (cosa privilegiare, inflazione o crescita) in vista di un possibile rallentamento marcato della crescita, anticipato proprio dalla lunga fase (11 mesi consecutivi) di salari reali negativi”, commenta Antonio Cesarano, Chief Global Strategist di Intermonte.

Lo scorso 3 marzo, in occasione delle testimonianza in Congresso, il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, ha spiegato che “farà tutto il necessario per far abbassare l’inflazione”. Powell ha ribadito che la Fed deve restare “in allerta” e deve essere “pronta” ad agire, vista l’incertezza provocata dalla guerra in Ucraina. Powell ha poi detto che la Fed deve “essere attenta” con la politica monetaria, visto il momento “instabile”.

BoE alzerà i tassi di 25 punti base

Ma non sarà solo la Fed ad alzare il costo del denaro. Un aumento dei tassi della stessa portata è previsto da parte della Bank of England, giovedì 17 marzo: sarà interessante verificare se la decisione sarà unanime, o se il board resterà diviso come in passato (con alcuni membri a favore di un rialzo di maggiore entità). Mentre per la Bce, il medesimo giorno, sono in calendario una serie di discorsi di banchieri centrali, tra cui la presidente, Christine Lagarde.

Per la banca centrale russa l’appuntamento è invece fissato venerdì, mentre giovedì è in programma un intervento di quella turca, che ha di fronte un’inflazione del 54,4%, in salita.