Rialza la testa il mercato delle aste immobiliari in Italia che, nel primo trimestre 2022 si sono attestate a 52.627 con un +17,7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Un dato che riduce a -10% il confronto con il 2019, ultima annata prima del biennio pandemico in cui il settore non ha subito perdite.
Sono questi i dati diffusi oggi da Reviva, startup specializzata nella vivacizzazione delle aste immobiliari, che mette in evidenza come il valore complessivo dell’offerta minima sia di 6.627.544.751,06, mentre, per quanto riguarda la tipologia degli immobili interessati, il 54% è non residenziale (laboratori, uffici, locali commerciali, alberghi ecc) a dispetto del periodo pre covid, nel 2019 infatti la maggioranza degli immobili era di tipo residenziale.
“Il settore sta finalmente ripartendo”ha commentato Giulio Licenza, Co-founder di REVIVA. “La sospensione delle aste prima casa, che aveva rallentato le vendite ma anche le procedure stesse, ha cambiato la natura degli immobili, registrando un’impennata dei non residenziali tipicamente più difficili da vendere per tipologia e dimensione, quindi oltre al volume di immobili ridotto si è aggiunto il fatto che gli immobili erano più difficili da vendere. Ora finalmente c’è stata un’accelerata all’intero settore, che piano piano sta ritornando ai numeri pre pandemici, la grande sfida ora sarà quella di essere efficaci nel marketing immobiliare per riuscire a sostenere le vendite di un maggior numero di immobili con una situazione del mercato immobiliare cambiata.”
Il futuro delle aste immobiliari in Italia è telematico
In merito alle modalità delle aste, il futuro appare sempre più legato alla tecnologia: dall’inizio della pandemia, infatti, è stato registrato un aumento medio del +185% di aste svolte in modalità telematica o mista, rispetto alle aste in presenza fisica. Un dato che fotografa chiaramente la tendenza al lavoro da remoto, che ha avuto un forte sprint durante la pandemia e che, si spera, possano portare ad una maggiore dimestichezza verso una modalità di acquisto più digitale, seppure allo stato dell’arte la vendita telematica ha ancora necessità di miglioramenti importanti.
Dal 2023, inoltre, inizieranno ad aumentare nuovamente le procedure iscritte, frutto anche dei nuovi default, e ci sarà quindi un maggior numero di immobili in asta, dovuto all’aumento degli NPLs causati dalla pandemia.