Società

Buoni pasto, una risorsa per gli esercenti convenzionati

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Complice il venire meno dell’emergenza sanitaria gli italiani stanno progressivamente ritornando in ufficio dopo due anni passati in smartworking. Il ritorno in sede di milioni di italiani riporta d’attualità anche la necessità di mangiare nei pressi della sede di lavoro. Una delle soluzioni più utilizzate dai lavoratori è quella dei buoni pasto, da sempre uno dei benefit aziendali più apprezzati e che consentono a imprese e professionisti di avere un servizio sostitutivo di mensa presso i numerosi esercizi affiliati.

 

Buoni pasto, un affare da 2,5 miliardi per la ristorazione italiana

Il settore dei buoni pasto rappresenta un’interessante opportunità per gli oltre 150 mila tra ristoratori ed esercenti convenzionati che grazie ad essi possono incrementare il proprio giro d’affari fidelizzando la clientela.

Secondo una ricerca della Sda Bocconi i ticket restaurant contribuiscono in modo rilevante alla crescita della filiera della produzione alimentare e della ristorazione in Italia. Basti pensare che il controvalore complessivo dei buoni emessi nel nostro Paese ammonta a circa 2,5 miliardi di euro ogni anno, un importo significativo in grado di dare un forte contributo alla ristorazione come bar, piccole trattorie, gastronomie, rosticcerie ma anche agli agriturismi.

Un sostegno di non poco conto che contribuisce alla ripresa del Sistema Paese nel post pandemia e alla crescita dei principali indicatori economici.

 

Più diffusi nei grandi centri urbani ma anche nei piccoli…

Ma quali sono i ristoratori e gli esercenti che più di altri possono beneficiare della diffusione dei buoni pasto? Ad avvantaggiarsi del sistema dei buoni pasto sono soprattutto gli esercizi convenzionati dei grandi centri urbani ma ci sono anche numerose eccezioni. Secondo una ricerca elaborata dall’università di Genova e da quelle di Modena e Reggio Emilia, nel Centro Italia la diffusione dei buoni pasto è maggiore nei piccoli centri rispetto a quelli più grandi rispetto al resto d’Italia dove invece la situazione è all’opposto. C’è poi da dire che in media beneficiano dei buoni pasto il 20,5% dei lavoratori che risiedono in grandi centri contro il 12% di chi risiede nei piccoli con l’eccezione delle regioni nel Centro e nel Sud/Isole dove la diffusione è maggiore nei piccoli centri. Insomma, un panorama variegato in grado di sostenere e favorire il mondo della ristorazione nelle diverse aree geografiche del Paese.

Analizzando il fenomeno dei buoni pasto anche dal punto di vista quantitativo la ricerca ha evidenziato che l’importo medio unitario dei buoni pasto raggiunge il suo valore massimo nei grandi centri (6,3 euro) mentre l’importo medio dei buoni erogati nei piccoli centri (6,2 euro) eccede quello dei buoni erogati nei centri di medie dimensioni (6,1 euro).

Se nelle grandi città sono soprattutto le catene della ristorazione e della grande distribuzione a poterne beneficiare, nei piccoli centri i buoni pasto possono essere utilizzati anche in locali gestiti da coltivatori diretti e agriturismi, per un sostegno a produzioni “km zero” e di qualità. Un incentivo alle filiere ecosostenibili e all’emersione di attività commerciali che oggi in parte sfuggono ancora al fisco.

 

Sempre più digital e progetti innovativi

Accanto ai tradizionali buoni pasto cartacei sono sempre più diffusi quelli in formato digitale, che vengono caricati su una tessera e sono utilizzabili anche tramite app. Un trend alimentato anche dalla decisione presa dal governo nel 2020 di aumentare la deducibilità dei buoni pasto digitali da 7 a 8 euro e di ridurre allo stesso tempo quella dei buoni cartacei da 5,29 euro a 4 euro. Per l’utilizzo dei buoni digitali l’esercente deve dotarsi di un apposito POS, fornito dalla società emettitrice dei ticket.

E’ bene evidenziare che i buoni in formato elettronico garantiscono costi di transazione più bassi per tutta la filiera e un impatto minore sull’ambiente.

La digitalizzazione consente poi di dare vita anche ad iniziative di marketing in grado di avvantaggiare tutti gli interlocutori coinvolti. In questa direzione Edenred, multinazionale specializzata nell’emissione dei buoni pasto, ha lanciato il progetto Restart nato per incentivare la migrazione al digitale ed incrementare il potere d’acquisto di chi utilizza i ticket restaurant e che consente ai beneficiari dei buoni pasto di usufruire di offerte dedicate, ricevendo codici promozionali da utilizzare presso i partner della rete convenzionata che hanno aderito al progetto.