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Credit Suisse ci crede: Piazza Affari è da “outperform”

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Gli analisti di Credit Suisse ci credono su Piazza Affari. Le azioni italiane (MSCI Italy) hanno davanti un potenziale di crescita maggiore rispetto a quelle dei mercati sviluppati (MSCI World). Il merito va a fondamentali convincenti (valutazione e utili), ma anche a una correlazione positiva con l’aumento dei rendimenti e da un potenziale di recupero economico.

Piazza Affari, le prospettive del Credit Suisse

Secondo gli esperti della banca elvetica, che confermano il rating outperform sull’azionario italiano, la valutazione dell’indice MSCI Italy risultano particolarmente interessanti alla luce di una serie di motivi. Prima di tutto, su base relativa – dicono –  la valutazione (12M Fwd P/E) risulta ai minimi degli ultimi 20 anni, il che consente un margine di rivalutazione e fornisce un probabile “cuscinetto di valutazione” in caso di movimenti di mercato meno favorevoli.

Agli occhi degli esperti, risultano attraenti le metriche di valutazione su base storica e relativa (47% di sconto rispetto all’MSCI World) insieme a un generoso dividend yield (5,3% contro il 2% dell’MSCI World). Anche il quadro degli utili è considerato costruttivo. Sebbene le stime degli utili siano leggermente inferiori alle aspettative per i mercati sviluppati, le azioni italiane – secondo gli esperti – attraversano una fase positiva.

“L’MSCI Italy ha una correlazione positiva con l’aumento dei rendimenti grazie alla sua notevole esposizione al settore finanziario (circa il 30% dell’indice). Dato che la performance relativa è strettamente correlata ai rendimenti dei bund e che i nostri strategist del reddito fisso vedono un graduale rialzo dei rendimenti, prevediamo che l’Italia dovrebbe trarre beneficio in un contesto di aumento dei rendimenti” si legge in una nota.

In un quadro complessivamente positivo, non mancano tuttavia dei rischi. Come quelli che possono emergere nel settore delle utilities (un quinto dell’indice), “particolarmente sensibile ai movimenti dei rendimenti e ai rischi normativi e gli sviluppi fiscali”. Anche l’esposizione bancaria alla Russia dei titoli finanziari italiani rimane un ostacolo, “ma è probabilmente contenuta in termini di esposizione totale, in quanto i requisiti di rapporto chiave continuerebbero ad essere soddisfatti anche in uno scenario di stress. I titoli finanziari italiani, insieme a quelli europei, hanno già subito un significativo sell-off in seguito all’invasione russa dell’Ucraina” spiegano dalla banca elvetica.

Prospettive macro: Italia farà meglio dell’Unione europea

Prospettive favorevoli sono altresì intraviste sul fronte macro. La crescita economica italiana che, nel 2022,  batterà quella della media europea ( +3,2% nel il 2022 contro il 2,8% previsto per la più ampia Eurozona), dovrebbe – secondo Credit Suisse – essere guidata dai fondo di recupero dell’Unione Europea di cui è “la maggiore beneficiaria”, ma anche dalla graduale eliminazione delle restrizioni COVID-19 e alla riapertura del turismo.

Gioca a favore della ripresa, “un panorama politico favorevole a nostro avviso, poiché i rischi di transizione politica sono diminuiti dopo le elezioni presidenziali di gennaio, in cui il presidente Sergio Mattarella e il primo ministro Mario Draghi sono stati riconfermati dagli elettori. Le riforme di Draghi hanno contribuito a portare stabilità nella regione, il che ci aspettiamo che rimanga un vento di sostegno per il mercato in futuro”.