(9Colonne) – Palermo, 5 feb – Quante cifre decimali devono essere prese in considerazione perché in Sicilia si possa procedere all’aggiudicazione degli appalti? La questione non è affatto accademica, visto ciò che sta accadendo. La recente riforma della norma regionale sugli appalti ha introdotto un nuovo criterio di aggiudicazione delle gare certamente più trasparente, ma che si è subito rivelato carente. Il nuovo sistema prevede infatti che la selezione delle offerte sia fatta stilando una media dei ribassi fino a tre cifre decimali e che l’appalto sia aggiudicato, fra le poche rimaste in gara, a quella pari o più vicina per difetto alla media. In decine di casi è, però, accaduto che siano rimaste in gara numerose offerte con ribasso uguale, impedendo l’aggiudicazione. Il presidente dell’Ance Sicilia, Salvatore Arcòvito, ha scritto ora all’assessore regionale ai Lavori pubblici, Agata Consoli, affinché il governo regionale presenti subito un disegno di legge, con unico articolo, nel quale si precisi che, dovendo ovviare a tali inconvenienti, la media sia calcolata tra i ribassi fino a cinque cifre decimali e che l’aggiudicazione sia fatta all’offerta che sia pari o che più si avvicini per difetto alla media ottenuta. Cinque cifre basteranno?