Investitori in fuga dal mercato cinese. Da quando la Russia ha invaso l’Ucraina si è assistito a un deflusso “senza precedenti” dalla Cina, in quello che è un cambio “molto insolito” nel flusso globale di capitali nei mercati emergenti.
Mercati Cina, cosa sta succedendo
Lo afferma l’Institute of international finance, spiegando che i flussi in uscita che “stiamo vedendo sono senza precedenti sulla dimensione e nell’intensità, soprattutto perché non stiamo assistendo a simili deflussi dal resto dei paesi emergenti”, mette in evidenza il capo economista dell’Iff.
“La tempistica dei deflussi” in coincidenza con l’invasione dell’Ucraina “suggerisce che gli investitori esteri potrebbe guardare alla Cina sotto una nuova luce, anche se è prematuro trarre conclusioni definitive”, afferma l’Istituto, sulla base dei dati high-frequency osservati.
I dati ufficiali mostrano come gli investitori stranieri hanno ridotto, nel mese di febbraio, bond del governo cinese in portafoglio ad un ritmo mai registrato prima. Questo é successo – spiegano gli esperti – in parte perché le sanzioni imposte alla Russia hanno congelato le riserve della Banca centrale in euro e dollari, alimentando le speculazioni sulla possibilità che la Mosca venda i titoli cinesi in suo possesso per raccogliere fondi.
Azionario cinese: il 2022 parte in rosso
Da inizi marzo, anche il mercato azionario ha perso colpi. Il motivo? La paura è che e le sanzioni degli Stati Uniti e dell’Unione Europea alla Russia possano in qualche modo estendersi alla Cina.
Padhraic Garvey, responsabile della strategia globale del debito e dei tassi presso ING Financial Markets, ha affermato che è troppo presto per dire se è una tendenza. Ha affermato che i deflussi potrebbero indicare che alcuni investitori hanno deciso di non reinvestire i proventi delle obbligazioni fino a quando “non sarà emersa una maggiore chiarezza sulla crisi russa . Potrebbe benissimo essere che gli afflussi netti riprendano nelle settimane e nei mesi a venire”.
Sempre sul fronte azionario, particolarmente colpiti appaiono i titoli del compito hi-tech. dopo che l’authority statunitense che si occupa di audit ha definito prematuro un accordo per non escludere le società cinesi dal mercato azionario americano.
Oggi Hong Kong ha chiuso con una perdita del 2,5% circa (-8% da inizio anno), male anche Shenzhen (-1,9% oggi, -15% da inizio anno) e Shanghai (-1,1 oggi, -11% da inizio anno)..