Economia

BANCHE: IN ITALIA I COSTI PER LA CLIENTELA TRA I PIU’ ALTI D’EUROPA

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

(9Colonne) – Roma, 5 feb – In Italia il costo medio di tenuta e movimentazione del conto corrente è molto alto rispetto agli altri principali paesi UE. La spesa totale annua media rilevata in Italia è pari a circa 182 euro all’anno; contro un dato europeo molto inferiore (in Olanda è meno di 35 euro, in Belgio e UK meno di 65, in Francia meno di 99, in Spagna circa 108). E’ uno dei dati emersi dall’indagine conoscitiva disposta dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, che ha diffuso oggi i risultati. Si tratta di dati che confermano la maggiore debolezza del processo competitivo nel nostro settore bancario rispetto agli altri Paesi e l’assenza di incentivi allo sviluppo di un reale gioco concorrenziale. “Non è infatti la numerosità degli operatori attivi – osserva l’Autorità – a garantire condotte aggressive visto che Paesi come Olanda e Belgio hanno il minor numero di gruppi bancari attivi ma anche il più basso livello di spesa media di conto corrente”. L’analisi è stata condotta sulla base delle risposte ad un questionario, fornite da 72 banche operanti sul territorio nazionale, con copertura del 68% degli sportelli bancari, su dati al 31/03/2006. L’indagine evidenzia anche che le spese di chiusura del c/c possono arrivare fino a 150 euro e le spese di trasferimento titoli ad 80 euro a codice titolo, a fronte dei 30 centesimi per codice titolo richiesti alla Banche da Monte Titoli per i titoli in forma dematerializzata (il 99% dei titoli in circolazione). E’ inoltre emerso che, in caso di chiusura del c/c, tutte le banche richiedono la cessazione del servizio di domiciliazione automatica delle utenze, la restituzione della carta Bancomat e della carta di credito. A ciò si aggiunga che il 63,6% delle banche non consente il mantenimento del risparmio amministrato presso la banca, più del 18% non consente di mantenere il mutuo (che deve essere rimborsato pagando una penale), il 21% i prestiti personali e più del 4% la polizza vita.