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Settimana della consulenza, ecco perché l’inflazione è come il colesterolo

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L’inflazione? E’ come il colesterolo. “Tutti sanno che avere il colesterolo alto fa male. Ma non si sa quanto faccia male. Allo stesso modo, l’inflazione è una sorta di pericolo subdolo, di cui si ha una trascurabile consapevolezza”.

Ne è convinto Massimo Donato, consulente finanziario nonché coordinatore nazionale delle sezioni territoriali di ANCP (Associazione Nazionale Consulenti Patrimoniali). Lo abbiamo intervistato in occasione della settimana della consulenza, l’iniziativa di Wall Street Italia dedicata ai consulenti finanziari e private banker alle prese con il delicato momento storico attuale.

 

Inflazione, come affrontarla

Nel corso dell’intervista, Donato ha dato anche dei suggerimenti per affrontare l’inflazione: “Lasciare pochi denari sul conto corrente, solo una somma sufficiente a gestire in serenità la propria attività quotidiana. Per investire in tempi di inflazione, bisogna anche elevare il proprio orizzonte temporale”.

Donato inoltre ammette che, in generale, l’umore dei risparmiatori al momento è negativo e pessimista. Ma tra i suoi clienti, “nessuno si aspetta risultati nel breve termine, per cui registro umori di serenità, con lievissime e legittime preoccupazioni”, a causa degli effetti del coronavirus e della guerra in Ucraina. Per governare l’emotività dei clienti, suggerisce di “trasferire il dialogo e la conversazione nel mondo della consulenza finanziaria olistica, dove il consulente diventa un regista di strategie e progetti personalizzati, privilegiando un ascolto proattivo e facendo compiere delle azioni per raggiungere degli obiettivi che andranno individuati, partecipati e anche condivisi”.

Ai consulenti finanziari stressati dall’attuale momento, Donato consiglia di “dedicare maggior tempo allo studio e all’aggiornamento, e alla creazione di sinergie con altre professioni”. Riconosce inoltre il ruolo di sostegno delle mandanti dei consulenti finanziari: “Sono state rapide nel reagire in aiuto dei consulenti finanziari, elevando tutti i servizi digitali. Credo sia stata una scelta vincente. I consulenti finanziari come tutti hanno vissuto un momento di confusione, ma ne sono usciti più forti, anche grazie alle reti con cui collaborano”.

Del resto, la consulenza oggi “ha un maggiore valore rispetto al mero collocamento. Non è un caso il cambio di nome da promotore a consulente finanziario. Vedo uno sviluppo così accelerato della nostra attività, che mi aspetto che questa nomenclatura possa evolvere. Si deve andare oltre, in una logica di patrimonio”, ha concluso Donato.