Continua far discutere, all’interno dell’assemblea degli azionisti di Unicredit, lo stipendio dell’ad Andrea Orcel.
Dopo il via libera di misura dello scorso anno (votò favorevolmente il 54,1% del capitale presente), la politica di remunerazione del gruppo divide i proxy advisor, che consigliano agli investitori istituzionali come esprimersi nell’appuntamento del prossimo 8 aprile. In particolare, Glass Lewis ha invitato gli azionisti di UniCredit a votare nell’assemblea di aprile contro la politica di remunerazione della banca che vede invece favorevole l’altro advisor Iss.
Nel 2021, Orcel ha incassato un maxi-compenso da 7,5 milioni di euro, di cui 2,5 milioni di euro di retribuzione fissa, alla quale si sono aggiunti altri 5 milioni in azioni come remunerazione variabile. Per quest’anno UniCredit ha confermato la remunerazione fissa di Orcel a quota 2,5 milioni di euro. La quota variabile sarà ancora di massimi 5 milioni, ma questa volta legata ai risultati.
Stipendio Orcel, Glass Lewis invita a votare “no”
Cosi come lo scorso anno Glass Lewis, che suggerisce di votare contro il sistema di incentivi, punta il dito contro il pacchetto assegnato a Orcel lo scorso anno ma anche contro quello previsto quest’anno, in cui i 5 milioni tornano a essere remunerazione variabile legata alla performance. Voto “contro” anche sul nuovo sistema di incentivazione.
Il motivo? “L’a.d. riceve un salario base significativamente più alto di quello dei competitor”, si legge nel report. Il proxy si dice in particolare preoccupato ‘dalla mancanza di una risposta esplicita al dissenso degli azionisti’ manifestato con il voto dello scorso anno, “così come dalle condizioni per maturare gli incentivi”.
Su quest’ultimo punto Glass Lewis sottolinea che “i dirigenti vengono premiati anche se l’azienda ha performance decisamente inferiori alla media di mercato”.
ISS consiglia ai soci di dare il proprio appoggio alla proposta
Di diverso avviso l’altro advisor Iss, che dopo il “no” consigliato lo scorso anno, ora suggerisce ai soci di dare il proprio appoggio alla proposta. Questo nonostante il pacchetto di remunerazione proposto all’AD “continui a destare preoccupazione”. In ogni caso, secondo il proxy, ‘la politica di remunerazione è ben descritta e complessivamente ben allineata alle best practice di mercato”.
Nessun appunto, infine, sul sistema incentivante, dato che la società ha fornito informazioni sufficienti e le modifiche proposte non sono problematiche’. Anche ‘le condizioni di performance’, secondo Iss, ‘sono considerate sufficientemente sfidanti’.