Ammontano a poco meno di 18 milioni il numero di pensioni italiane erogate al primo gennaio 2022, escluse quelle dei dipendenti pubblici. Per la precisione si tratta di 17.749.278, il 77,6% delle quali di natura previdenziale (22,4% di natura assistenziale). È quanto emerge dalla fotografia scattata dall‘Osservatorio sulle pensioni dell‘Inps, l’istituto guidato da Pasquale Tridico, che indica a 218,6 miliardi la spesa complessiva annua per le pensioni, di cui 195,4 miliardi sostenuti dalle gestioni previdenziali e 23,2 miliardi da quelle assistenziali.
Pensioni: percentuale prestazioni più alte al Nord
Dall’analisi della distribuzione territoriale, l’area geografica con la percentuale più alta di prestazioni pensionistiche è l’Italia settentrionale, con il 47,85%; al Centro viene erogato il 19,31% delle pensioni, mentre in Italia meridionale e nelle Isole il 30,77%; il restante 2,06% (366.226 pensioni) è erogato a soggetti residenti all’estero.
Il Nord ha un numero di pensioni per residente maggiore per le categorie vecchiaia e superstiti, seguito dal Centro e dal Mezzogiorno, mentre l’ordine si inverte per la categoria invalidità previdenziale e per le prestazioni assistenziali.
Per quanto riguarda la distribuzione territoriale degli importi erogati, il 55,2% delle somme stanziate a inizio anno sono destinate all’Italia settentrionale (per la vecchiaia la percentuale passa al 60,2%), il 24,4% all’Italia meridionale e le Isole (per pensioni e assegni sociali la percentuale passa al 55,4%), il 19,7% all’Italia centrale ed infine lo 0,7% a soggetti residenti all’estero.
L’importo medio degli assegni
L’importo medio mensile degli assegni di vecchiaia è di 1.285,44 euro, con un valore più elevato nel nord Italia (1.379,92 euro). L’analisi della distribuzione per età evidenzia una età media dei pensionati di 74,1 anni, con una differenza tra i due generi di 4,7 anni (71,5 anni per gli uomini e 76,2 anni per le donne).
Analizzando la distribuzione per classi di importo mensile delle pensioni, si osserva una forte concentrazione nelle classi basse. Infatti, il 58,4% delle pensioni ha un importo inferiore a 750 euro. Questa percentuale, che per le donne raggiunge il 71,1%, costituisce solo una misura indicativa della “povertà”, per il fatto che molti pensionati sono titolari di più prestazioni pensionistiche o comunque di altri redditi.