La Russia non farà immediatamente valere la sua richiesta di essere pagata in rubli per le sue spedizioni di gas naturale, ha affermato quest’oggi il Cremlino.
“Pagamenti e forniture: è un processo lungo che si allunga nel tempo”, ha affermato l’agenzia di stampa Interfax, citando il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, “Non è che ciò che viene consegnato domani deve essere pagato domani”.
Peskov ha rifiutato di fornire dettagli su quando esattamente la Russia avrebbe pubblicato e applicato le sue nuove proposte, dicendo solo che “il presidente l’ha istruito e sarà implementato”.
Il presidente Vladimir Putin ha ordinato a Gazprom e alla banca centrale russa di predisporre le disposizioni necessarie per ricevere i pagamenti in rubli dall’inizio di aprile, mentre commenti separati di altri politici russi, incluso Peskov, lasciano il dubbio su quando possano realmente essere ridotte le forniture.
I commenti di Peskov arrivano solo poche ore dopo che la Germania ha annunciato i primi passi verso il razionamento delle forniture di gas, avendo all’inizio di questa settimana respinto la richiesta di pagare in rubli come una “chiara violazione del contratto”.
I futures europei sul gas naturale di riferimento sono in calo dopo l’osservazione, ma risultano complessivamente ancora in forte rialzo dato che gli operatori di mercato si sono preparati per una forte riduzione dei flussi di gas da parte del più grande fornitore di energia del continente. Questa mattina i futures TTF olandesi per aprile sono aumentati del 10,7% a 120,74 euro al megawattora, leggermente al di sotto del loro massimo intraday di 124,78 euro/MWh.