Kairos e il market outlook per il II trimestre: “Borse continueranno a muoversi in modo irregolare ma sostanzialmente laterale”
Il mese di marzo è ormai agli sgoccioli e si sta chiudendo anche il primo trimestre dell’anno, che è stato quanto mai complesso e all’insegna dell’incertezza per i mercati finanziari. Dopo avere mandato in archivio il 2021 con performance positive a doppia cifra, i listini azionari hanno invertito la rotta a partire dal mese di gennaio, per poi essere colpiti da una forte volatilità a seguito dell’invasione russa in Ucraina dello scorso 24 febbraio. Kairos raccoglie la view dei gestori per il secondo trimestre 2022 presentando il proprio market outlook sull’andamento delle principali asset class e sulle più importanti tendenze d’investimento. Di fronte al contesto generale attuale, secondo la tesi di Kairos “gli investimenti dovranno mantenere un carattere di prudenza, flessibilità e alta qualità”.
A fare il punto della situazione Guido Maria Brera, chief investment officer di Kairos, che nel suo commento di apertura, sottolinea che: “la crisi di quest’anno è sotto diversi punti di vista peggiore di quella pandemica del 2020 e la ‘nuova normalità’ sarà differente dalle spinte geopolitiche alla de-globalizzazione, de-dollarizzazione e una normalizzazione dei tassi di interesse e degli acquisti delle banche centrali”. Soffermandosi sui mercati, Breda spiega che la salita registrata nelle ultime settimane è avvenuta grazie a quello che viene definito come un rimbalzo tecnico dovuto al posizionamento eccessivamente negativo. “Ora crediamo che la potenziale decrescita economica non sia correttamente prezzata: occorrerà valutare la situazione nelle prossime settimane, quando molto probabilmente vedremo i dati manufatturieri scendere – aggiunge ancora il chief investment officer -. Tuttavia, la buona notizia, è che quest’anno sarà favorevole per i gestori attivi dopo mesi di sottoperformance nei confronti del passivo, essendoci stati flussi record di acquisto in misura quasi indistinta. Ora la dispersione delle valutazioni è alta e crea delle opportunità di stock picking a livello settoriale e di singoli nomi, navigando tra i diversi scenari in misura dinamica”.
Secondo Alessandro Fugnoli, strategist di Kairos, la crescita globale, pur penalizzata dalle tensioni geopolitiche, proseguirà nei prossimi mesi, tenendo conto che: “Se il conflitto in Ucraina rimarrà su livelli di intensità non particolarmente elevati e se le sanzioni eviteranno di coinvolgere troppo l’energia russa, il mondo riuscirà abbastanza presto a ritrovare un equilibrio, ma il prezzo sarà comunque una crescita globale più bassa di almeno un punto e un’inflazione più alta delle stime di inizio anno di altrettanto”. Nei prossimi mesi, se il conflitto non evolverà in direzioni inattese, le Borse continueranno a muoversi in modo irregolare ma sostanzialmente laterale, mentre i bond avranno ancora da percorrere un tratto di strada difficile, anche se non come quella che abbiamo visto nelle ultime settimane. Considerando l’incertezza sulla guerra, l’inflazione elevata e l’impegnativa normalizzazione monetaria che ci attendono, gli investimenti dovranno mantenere un carattere di prudenza, flessibilità e alta qualità. L’azionario dovrà mantenere un ruolo importante nei portafogli, ma dovrà essere orientato verso società con bilanci solidi e bassi livelli di valutazione”.
Equity Italia, il punto di Trabattoni
Guardando all’equity Italia, si guarda a “un delicato equilibrio tra inflazione e recessione”. In particolare, Massimo Trabattoni, head of italian equity, spiega che “all’alba del secondo trimestre 2022 la visibilità sull’andamento dell’economia reale e dei mercati finanziari è estremamente bassa viste le molteplici variabili in gioco”. Secondo la view dell’esperto, in questo scenario sul mercato italiano emergono come vincenti due principali settori: le attività economiche legate all’indipendenza energetica e quelle legate alla difesa militare.
Orientare asset allocation in 7 punti nel II trimestre
Kairos sintetizza in 7 punti come orientare l’asset allocation nel prossimo trimestre.
- La duration core ritorna ad essere una proposizione plausibile.
- Il dollaro sembra non più sostenibile.
- Gli eccessi speculativi sulle materie prime dovrebbero sgonfiarsi.
- Più complicata la partita sui mercati azionari: essi storicamente registrano ritorni positivi anche nei cicli di rialzo dei tassi, ma stavolta dovranno affrontare la restrizione monetaria contemporaneamente ad un sensibile rallentamento degli utili. Questo sposterà la bilancia a favore dei titoli caratterizzati da crescita e profittabilità stabili, ponendo fine alla rotazione di cui i temi value hanno beneficiato negli ultimi tredici mesi: una prospettiva favorevole per i nostri portafogli, investiti in misura importante nelle tecnologie innovative e nei temi legati a cambiamento climatico e transizione energetica.
- Mercati tanto disfunzionali nel breve sono una grande opportunità per le strategie azionarie long-short e per quelle che investono in credito.
- Altrettanto, le strategie alternative, nelle loro varie declinazioni, possono trovare terra fertile nelle tante inefficienze prodotte dall’andirivieni dei flussi e dalle perverse meccaniche di investimento che guidano una porzione crescente di attori.
- Allo stesso modo, l’atteggiamento opportunistico nel breve sarà un altro motore nella ricerca della performance.
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