(9Colonne) – Bolzano, 12 feb – L’idraulico polacco, che spaventò i francesi al punto tale da convincerli a votare contro la nuova Costituzione europea, è ancora minoranza – dicono le statistiche – nel ricco Nord italiano. Molto più numerosi, invece, sono i lavoratori agricoli immigrati dall’Est Europa. L’ultimo dato, reso noto oggi, riguarda l’Alto Adige, dove si producono ottime mele e vino di qualità (dal Blauburgunder ai bianchi della Basa Atesina). Fino a qualche anno fa sarebbe stato impensabile immaginare legioni di immigrati al lavoro nelle vigne e nei frutteti dei masi chiusi. Ora invece dall’Osservatorio del mercato del lavoro si apprende che durante il 2006 nel settore agricolo i lavoratori addetti alla raccolta di mele e alla vendemmia sono giunti dalla Slovacchia (47%), Polonia (21%), Repubblica Ceca (18%), Ungheria (3%) e Macedonia (2%). La quota dei locali o comunque degli italiani non supera il 6%.
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