Continua il rally di Tenaris a piazza Affari grazie anche ai positivi giudizi espressi dagli analisti. Da gennaio il titolo ha guadagnata poco meno del 50% (il 47% per la precisone), sfondando la quota psicologica dei 14 euro. Una performance che ha consentito al maggior produttore a livello globale di tubi e servizi per l’esplorazione e la produzione di petrolio e gas di indossare la maglia rosa come miglior titolo di piazza Affari. Ma che, divide gli analisti: se per alcuni le azioni Tenaris hanno ancora benzina per correre, per altri, il livello attuale delle quotazioni rischia di far scattare prese di beneficio, almeno nel breve periodo.
Tra le banche d’affari che attualmente mostrano un target price superiore ai livelli attuali spiccano Piper Sandler, che fissa il prezzo obiettivo a 34 euro (overweight). Nettamente più contenuto il potenziale di upside fissato da Mediobanca (outperform, tp 15 euro) e Kepler Cheuvreux (buy, tp 16,50).
Analisti, c’è chi considera Tenaris troppo cara
Tra chi invece pensa che Tenaris abbia corso troppo, gli analisi di Bestinver, che giudicano il titolo con un rating buy, ritengono il titolo “invitante nel medio e lungo periodo, anche se nel breve periodo, vista la performance da inizio anno, potrebbero esserci opportunità di vendere e consolidare il profitto ottenuto”. La raccomandazione resta buy con un target price tra 12,5 e 13,5 euro.
Più pessimista gli analisti di Credit Suisse, che hanno confermato la raccomandazione ‘underperform’ ma ha alzato il target price da 8,2 a 8,8 euro. “Sebbene l’Ebitda del gruppo nel quarto trimestre 2021 sia stato solido, il superamento delle attese è derivato principalmente dalle maggiori spedizioni di tubi senza saldatura dalle operazioni in Nord America. Volumi e prezzi che, a nostro avviso, sono più a rischio in futuro”, sottolineano gli analisti della banca svizzera.
Il titolo di Tenaris ha anche subito di recente un downgrade da parte degli analisti di Equita, che hanno abbassato la valutazione da “buy” a “hold”, con obiettivo di prezzo confermato a 14,5 euro per azione. Le valutazioni non son particolarmente care, ma secondo gli esperti adesso bilanciano maggiormente il profilo rischio-rendimento considerando l’incertezza sulla risoluzione della crisi Russia-Ucraina, potenziale aumento della competizione da parte dei produttori di tubi welded a seguito del forte calo del prezzo dell’hot-rolled coil (materia prima per la produzione di tubi welded) e la bassa visibilità sulla velocità di ramp-up degli investimenti in risposta all’aumento del prezzo del petrolio (considerando alcuni colli di bottiglia sulla supply chain).