(9Colonne) – Roma, 12 feb – L’Ambasciatore straordinario e plenipotenziario del Giappone presso la Repubblica italiana, Yuji Nakamura, ha segnalato alle autorità italiane le notevoli difficoltà riscontrate dai suoi connazionali che lavorano presso le oltre trecento aziende giapponesi presenti sul territorio nazionale, nell’ottenere la documentazione necessaria per l’ingresso e il soggiorno in Italia. In quanto extracomunitari, i cittadini giapponesi per lavorare in Italia devono richiedere il nulla osta al lavoro, il visto di lavoro e il permesso di soggiorno. I tempi d’attesa sono notevolmente più lunghi rispetto a quelli necessari negli altri Paesi dell’Unione europea; il permesso di soggiorno, si fa notare all’Ambasciata, talvolta non viene rilasciato prima di sei mesi. Ma ciò che è peggio, ci sono numerosi casi di lavoratori giapponesi la cui domanda di ingresso è stata lasciata senza alcuna risposta. L’Ambasciata giapponese ha ripetutamente chiesto che sia reso più semplice l’ingresso ed il soggiorno per gli uomini d’affari, ma fino ad oggi senza esito. Il problema è stato sollevato ora al Senato da Massimo Livi Bacci, parlamentare ulivista e scienziato di fama internazionale, che in sostanza chiede alla Farnesina un intervento perché l’immagine dell’Italia in Giappone sia meglio salvaguardata.
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