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Russia: Ue studia nuovo round di sanzioni, nel mirino il carbone

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Dopo la strage di civili commessa ad opera delle forze russe a Bucha vicino Kiev, l’Unione Europea studia un nuovo pacchetto di sanzioni contro il Cremlino e tra le tante proposte spicca il divieto di importazioni di carbone russo.

Due funzionari dell’UE, che non hanno voluto essere nominati, hanno detto alla CNBC che la Commissione europea proporrà di includere il carbone nell’ultima tornata di sanzioni alla Russia. Imporre sanzioni al settore energetico russo è stata una sfida per l’UE, dato l’alto livello di dipendenza che alcuni stati membri hanno delle forniture energetiche del paese. Secondo i dati dell’ufficio statistico europeo, l’UE ha importato il 19,3% del suo carbone dalla Russia nel 2020 e nello stesso anno ha importato il 36,5% del suo petrolio dal paese e il 41,1% del suo gas naturale.

C’è stata una crescente pressione sull’Europa per colpire il settore energetico russo, in particolare perché i paesi importatori di energia continuano a riempire quotidianamente il forziere di guerra del presidente Vladimir Putin con le entrate del petrolio e del gas. Tuttavia, la questione divide l’UE, con alcune nazioni favorevoli a vietare le importazioni di energia russa, mentre altri sostengono che una tale mossa danneggerebbe le loro economie più che la Russia.

Il presidente francese Emmanuel Macron, per esempio, ha detto che l’Ue dovrebbe andare avanti con le sanzioni contro il petrolio e il carbone russo dopo le atroci notizie nelle città vicine alla capitale ucraina Kiev. Tuttavia, la Germania sembra meno convinta che una tale mossa sia possibile, soprattutto quando si tratta di forniture di gas naturale.

“Vogliamo essere, [nel] breve tempo, meno dipendenti dalle importazioni di energia russa nell’Unione europea e la Germania sosterrà ulteriori sanzioni sulla Russia”, ha detto il ministro delle Finanze tedesco Christian Lindner alla CNBC in Lussemburgo. “Dobbiamo fare più pressione su Putin e dobbiamo isolare la Russia – dobbiamo tagliare tutte le relazioni economiche con la Russia, ma al momento non è possibile tagliare le forniture di gas”.

Il presidente francese Emmanuel Macron ha chiesto all’UE di vietare il carbone russo in una nuova ondata di sanzioni per isolare ulteriormente il Cremlino.  Tuttavia le prove crescenti dei crimini di guerra commessi dalle forze russe in Ucraina hanno spinto la Commissione a proporre di aggiungere il carbone al suo quinto pacchetto di sanzioni contro Mosca.

La nuova serie di misure sarà discussa dagli ambasciatori europei domani e l’approvazione finale delle sanzioni non avverrà fino a dopo i colloqui, e le proposte potrebbero ancora cambiare.  Il portavoce della Commissione europea per gli affari esteri Peter Stano, durante il briefing con la stampa a Bruxelles ha affermato che si lavora per “allargare ed estendere” il campo delle sanzioni, per rallentare lo sforzo bellico di Mosca, ma si tratta di “un processo confidenziale” e “non ne commentiamo” i dettagli. Sulle indiscrezioni secondo le quali il nuovo pacchetto potrebbe toccare anche le forniture di energia, il portavoce osserva che “presentare una proposta non significa prendere una decisione”, dato che decidere spetta agli Stati membri “congiuntamente”, nel Consiglio.  Anche il vicepresidente della Commissione Ue, Valdis Dombrovskis, ha confermato che «L’energia fa parte» di questo quinto pacchetto.

A tal proposito come riporta Il Sole 24 Ore, l’Italia annuncia che non porrà veti, mentre Germania e Austria frenano sullo stop a Gazprom. “Non è possibile tagliare le forniture di gas russo», dice il ministro delle Finanze tedesco Christian Lindner. Ma la controffensiva al Cremlino prosegue anche su altri fronti.
Così Francia, Germania e Svezia hanno espulso diplomatici russi, una strada percorsa anche da Italia e Spagna con l’estromissione di 30 ambasciatori e 25 diplomatici., La Russia risponderà «in maniera proporzionale e simmetrica» alle estromissioni decise da Roma ha sottolineato l’ex presidente russo e vice capo del consiglio di sicurezza, Dmitry Medvedev.

Anche gli Usa non rimangono con le mani in mano e il Tesoro statunitense sferra un nuovo colpo non consentendo, come riporta Bloomberg, alla Russia di usare i suoi fondi in dollari presso le banche americane per pagare i bond. In ogni caso Non ci sono conferme, il ‘pacchetto’ e’ tuttora in discussione e saranno domani i rappresentanti permanenti degli Stati membri dell’Unione (il Coreper) a discutere la proposta.