IPCC: zero netto nel 2050 insufficiente, occorre traiettoria di decarbonizzazione
Ogni anno che passa senza un’azione adeguata significa spendere un po’ di più del nostro prezioso budget di carbonio. Se non agiamo, potremmo aver speso ciò che resta del budget di carbonio cumulativo di 1,5°C entro il 2027-2028. Significa spingere il nostro mondo oltre i limiti planetari, e ci sono sempre più dubbi sulla nostra capacità di adattarci a un mondo anche di soli 2°C.
Così Alix Chosson, Senior ESG Analyst di CANDRIAM secondo cui la maggior parte delle azioni necessarie e delle tecnologie a basse emissioni di carbonio necessarie per raggiungere il picco delle emissioni entro il 2025 (per poi dimezzarle entro il 2030) esistono già, e la maggior parte è già economicamente sostenibile. Ciò che serve è un’azione governativa molto chiara e decisa, per far sì che un mondo a basse emissioni di carbonio sia l’unica opzione praticabile. “L’elefante nella stanza – continua Chosson – rimane la necessità che la nostra dipendenza dai combustibili fossili diminuisca in modo significativo, fornendo al contempo accesso all’energia a un maggior numero di persone su questo pianeta. Questa è la sfida della transizione energetica”.
“È fondamentale insistere sul fatto che lo zero netto entro il 2050 non è di per sé sufficiente. Ciò che serve è una traiettoria di decarbonizzazione, senza o con un limitato superamento del nostro budget di carbonio, che porti il nostro mondo a zero emissioni nette entro il 2050. In un certo senso, la traiettoria è ancora più importante del suo punto di arrivo, ed è questo il significato del nuovo campanello d’allarme suonato dai climatologi” conclude l’esperto.
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OVS ha recentemente acquistato 256.510 azioni proprie nell’ambito del suo programma di riacquisto, rappresentando lo 0,088% del capitale sociale. L’operazione è stata effettuata a un prezzo medio di 2,8573 euro per azione. Attualmente, OVS detiene il 15,8790% del proprio capitale sociale. Nonostante l’acquisto, il titolo OVS ha registrato una flessione del 2,16% in borsa, stabilizzandosi a 2,896 euro per azione.
Gli investitori osservano attentamente le mosse della BCE e della Fed, con interventi attesi da Christine Lagarde e Jerome Powell. I principali indici americani, tra cui Dow Jones e Nasdaq, mostrano stabilità, mentre l’attenzione si concentra su Tesla e le nuove normative di Trump sulla guida autonoma.
Nel terzo trimestre, Xiaomi ha visto un incremento del 9,9% dell’utile netto, raggiungendo 5,35 miliardi di yuan, grazie alle forti vendite nei settori smartphone, servizi Internet e veicoli elettrici. I ricavi totali sono aumentati del 30%, arrivando a 92,51 miliardi di yuan, superando le previsioni degli analisti.