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Elezioni Francia: al ballottaggio Macron-Le Pen, risultati e previsioni

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Nessuna sorpresa  al primo turno delle elezioni presidenziali 2022 in Francia. Come nelle previsioni, al ballottaggio del 24 aprile sarà una sfida all’ultimo voto tra l’attuale capo dell’Eliseo Emmanuel Macron e la leader di Rassemblement National  Marine Le Pen.

Se il leader uscente  – che ha raggiunto il 28,4% delle preferenze contro il 23,4% della sfidante – può contare sul sostegno di buona parte della destra e della sinistra, secondo le previsioni degli analisti, su Marine Le Pen convergerà almeno il 7% dei voti in più rispetto a quelli che prese nella sfida di 5 anni fa: quelli di Eric Zemmour, che ieri ha esortato i suoi sostenitori a votare per lei.

I primi sondaggi verso il 24 aprile comunque premiano Macron: secondo uno studio Ipsos Sopra Steria per Le Parisien, verrebbe riconfermato all’Eliseo con il 54% delle intenzioni di voto. Più risicato il vantaggio attribuitogli da Ifop-Fiducial per TF1/LCI/ParisMatch/SudRadio: 51 a 49.

“Potete contare su di me per attuare il nostro programma di apertura” e di “indipendenza francese ed europea” ha detto Emmanuel Macron, rivolgendosi ai militanti alla Porte de Versailles di Parigi, dopo i risultati del primo turno. “Nulla è acquisito, il dibattito che avremo nei prossimi quindici giorni è decisivo per la Francia e per l’Europa”, ha avvertito, invitando i connazionali a sbarrare la strada all’estrema destra” di Marine Le Pen in vista del voto per l’Eliseo.  Il presidente uscente ha poi esortato i suoi sostenitori a creare, “al di là delle differenze”, “un grande movimento politico di unità e di azione”.

“In gioco il 24 aprile non c’è un semplice voto di circostanza, ma una scelta di società e direi anche di civiltà” ha replicato Marine Le Pen, esultando per la qualificazione al ballottaggio contro Emmanuel Macron. Quindi l’appello a tutti i francesi “di ogni sensibilità” e “a tutti coloro che non hanno votato per Macron” ad “unirsi a questo grande Rassemblement National e popolare”.

I risultati

Il resto del panorama delle elezioni francesi, dominate prima dal Covid poi dalla guerra in Ucraina, vede la definitiva evaporazione della destra neogollista e della sinistra moderata, guidata da un partito socialista la cui candidata, Anne Hidalgo, è malinconicamente al 2%. Spicca invece il trionfo popolare di Jean-Luc Mélenchon della gauche radicale, salito per la prima volta oltre il 20% piazzandosi al terzo posto. E che ha subito incitato i suoi seguaci: “Neppure un voto deve andare a Marine Le Pen!”.

Molto indietro l’altro leader di estrema destra, Eric Zemmour, sceso in qualche settimana dal 16% (era testa a testa con Le Pen all’inizio) al 7% effettivamente racimolato nelle urne. Ha pagato le sue affermazioni filorusse, ma soprattutto ha perso la scommessa di soppiantare la presidente del Rassemblement National come guida dell’estrema destra.

Gli altri risultati descrivono soprattutto clamorose sconfitte, come quella di Valérie Pécresse, prima donna a candidarsi all’Eliseo per i Républicains neogollisti, che sprofonda dal 16-17% iniziale al 5%.  A seguire, Yannick Jadot (4,58%), Jean Lassalle (3,16%), Fabien Roussel (2,31%), Nicolas Dupont-Aignan (2,07%), Anne Hidalgo (1,74%), Philippe Poutou (0,77%) e Nathalie Arthaud (0,57%). L’astensione è stata del 25,14% degli elettori registrati. Circa 538.495 francesi hanno votato scheda bianca (1,14%).