Economia

ITALIA A CACCIA DELL’ONDA DI EINSTEIN

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(9Colonne) – Roma, 14 feb – Un grande accordo internazionale può avvicinare il momento in cui finalmente verrà “catturata” per la prima volta una di quelle “onde gravitazionali” previste 90 anni fa da Einstein e mai osservate finora. È stata raggiunta, infatti, un’intesa internazionale tra il rivelatore interferometrico di onde gravitazionali Virgo dell’Osservatorio Gravitazionale Europeo Ego che si trova a Cascina, vicino a Pisa e l’Osservatorio Interferometrico Laser per Onde Gravitazionali statunitense (Ligo) che coinvolge laboratori a Livigston, in Lousiana, e Hanford, nello stato di Washington. Ora i due osservatori lavoreranno in parallelo, scambiandosi i dati in tempo reale e analizzandoli congiuntamente: in pratica, è come se si costruisse un unico rivelatore con sensori distribuiti dall’Europa agli Stati Uniti. Una gigantesca antenna sensibilissima, che cercherà di catturare l’increspatura dello spazio-tempo provocata da un cataclisma cosmico come l’esplosione di una grande stella (una supernova). Mistero affascinante e finora inafferrabile, le onde gravitazionali sono l’eco del movimento accelerato dei corpi celesti. Come la luce è dovuta all’accelerazione di particelle cariche, così alla base delle onde gravitazionali vi è il moto non uniforme di grandi masse. Si tratta di perturbazioni estremamente deboli e, quindi, difficilissime da captare: sono lievi increspature della struttura che il campo gravitazionale, dovuto alle masse dei corpi, disegna nello spazio-tempo. Previste dalla teoria della relatività generale di Albert Einstein, la loro esistenza è stata dimostrata in modo indiretto da Joseph. H. Taylor e Russell A. Hulse, premiati per questa scoperta con il Nobel nel 1993, ma fino ad oggi non è mai stato possibile osservarle direttamente.