(9Colonne) – Roma, 15 feb – A tutti gli enti interessati al bando del ministero per l’Università e la ricerca del primo dicembre 2006 indetto “per la definizione e la creazione di un repository intelligente di contenuti digitali a sostegno della diffusione della lingua e della cultura italiana all’estero, il cui obiettivo primario è quello di dar vita al recupero del rapporto con la lingua e la cultura italiana da parte degli italiani di seconda e terza generazione”, è richiesto che i progetti presentati siano redatti anche in lingua inglese; senza questa procedura il progetto non viene protocollato. Il deputato Maurizio Turco (Rosa nel Pugno) ha rivolto un’interrogazione al ministro Mussi per sapere “in base a quale articolo di legge o altra fonte normativa, il MiUR richiede ad enti e imprese italiane di partecipare a bandi italiani a condizione che i progetti vengano presentati in lingua inglese”. Turco chiede anche “come sia possibile che, all’interno del personale di alto livello del MiUR, non ci sia stato qualcuno in grado di tradurre in italiano la parola repository, presente nel medesimo bando, assicurandone la piena comprensione agli italiani che per legge non sono obbligati a conoscere la lingua inglese”.
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