(9Colonne) – Roma, 16 feb – Dopo aver pubblicato su internet il testo del “Manifesto per il partito democratico” scritto da un comitato di “saggi”, Mario Adinolfi – giornalista, scrittore e in assoluto il più cliccato blogger d’Italia – sta raccogliendo le opinioni dei militanti del web. Il blogger Impiegato è ligure e contesta l’incipit: “Noi, i democratici, amiamo l’Italia? Gli altri invece no? Siamo ancora a rossi e neri, Lazio e Roma, yin e yang…che palle!”. Contestazione sull’incipit anche da parte di Francesco Iacobini: “Ma perchè questo incipit berlusconiano? L’Italia è il paese che io amo, diceva il suo video della discesa in campo. Allora è vero, Berlusconi ha vinto, è entrato dentro”. Anche Jazztrain ironizza: “Amo l’Italia, amo il mio paese ed amo tutte le italiane”. Lorenzo Casale contesta il metodo: “Già il nome: ‘i saggi’, che con ‘i democratici’ fa a cazzotti tanto quanto il nero con il blu”. Matteo Rossi riprende una battuta di Cesare Salvi: “L’obiettivo è più ambizioso: riconciliare illuminismo e cristianesimo. Dopo il tentativo di Emanuele Kant, la palla ora passa a Fassino e Rutelli”. Se non ci sono gli entusiasti, ci sono anche blogger che accolgono favorevolmente lo sforzo compiuto dai saggi. E’ il caso di Michele Perucci: “Una vera casa comune, costruita oltre il Novecento, scardinando il sistema identitario dei vecchi partiti (basta con i democristiani, basta con la diversità del Pci-Pds-Ds); nello stesso tempo, un ponte oltre l’antipolitica, che ci ha regalato alla fine solo Silvio Berlusconi. Se questo sarà, con valori forti declinati nel riformismo del quotidiano, il Pd lo stiamo cercando da 30 anni giusti giusti”. E Marco Esposito: “Io il manifesto l’ho letto. Magari fosse votato all’unanimità e perseguito realmente”.
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