A marzo le famiglie in Russia hanno ritirato dai loro conti correnti valuta estera per 9,8 miliardi di dollari per paura di un possibile default del Paese. A renderlo noto la Banca centrale russa secondo cui a spingere i russi alla corsa agli sportelli le sanzioni dell’Occidente alla guerra intenta dal presidente Vladimir Putin.
“Il trimestre è stato difficile, in certi momenti la situazione è apparsa critica ma poi siamo andati incontro ad una fase di stabilizzazione” ha affermato Alexander Danilov, direttore del dipartimento di regolamentazione e analisi bancaria della banca centrale secondo quanto riporta l’agenzia Reuters. “Il settore bancario ha dovuto affrontare un deflusso significativo di fondi alla fine di febbraio”, ha affermato. “Le persone hanno prelevato denaro dai loro conti in preda al panico, temendo per la loro sicurezza”.
Così riporta oggi Il Fatto Quotidiano secondo cui nel mese di febbraio i fondi depositati presso la banche sono diminuiti di 1,2 trilioni di rubli, pari a 14,7 miliardi di dollari e il calo è continuato a marzo, con deflussi di 236 miliardi di rubli.
Russia tra inflazione record e paura del default
L’inflazione russa ha raggiunto un 16,7% annuo a marzo, ma la banca centrale ha tagliato il suo tasso di interesse principale dal 20% al 17% all’inizio di questo mese, cercando di mitigare l’impatto delle sanzioni economiche.
Il governatore della Banca Centrale della Russia Elvira Nabiullina ha suggerito che i politici “devono avere la possibilità di abbassare il tasso chiave più velocemente”, aggiungendo che la banca centrale non cercherà di tenere a freno l’inflazione con ogni mezzo necessario, perché questo impedirebbe alle imprese di adattarsi al nuovo ambiente economico. La Banca centrale del Cremlino ha più che raddoppiato il suo tasso di interesse principale dal 9,5% al 20% alla fine di febbraio, dopo l’invasione non provocata della Russia in Ucraina, mentre la valuta del paese, il rublo, ha toccato un minimo storico tra una raffica di sanzioni internazionali punitive.
La Russia “non corre alcun rischio di default” perché “ha tutte le risorse finanziarie” per far fronte ai suo impegni. Lo ha detto la governatrice della Banca centrale, Elvira Nabiullina, citata dall’agenzia Tass.