Per la sfidante i giochi però non sono ancora fatti e oggi ha dichiarato che sente di avere “tutte le possibilità di vincere”. La candidata del Rassemblement national durante un meeting elettorale è tornata sul suo avversario panando il dito contro il “fallimento” in materia di immigrazione, sicurezza e la sua situazione economica definita “catastrofica”. “Sì, quello che ci è stato presentato come un uomo dotato di doti finanziarie è in realtà un somaro”, ha continuato Le Pen, citando “più di 600 miliardi di euro di debiti aggiuntivi” sotto il suo quinquennato.
L’intenzione del presidente uscente continua ad essere quella di convincere il maggior numero possibile di elettori orfani della gauche al ballottaggio. Macron ha anche scelto di ripresentarsi come leader della diplomazia europea dopo un paio di settimane di fitta campagna elettorale, annunciando che “se i francesi mi confermeranno la fiducia” tornerà a telefonare al leader russo Vladimir Putin “già dalla settimana prossima”.
Gran parte dei commentatori delle elezioni in Francia ha trovato Marine Le Pen inferiore nella gestione degli argomenti e sorprendentemente sulla difensiva. La leader di estrema destra è parsa unanimemente debole sui temi che per lei erano più prevedibili, come le accuse di legami con la Russia e con Putin e la sua politica di sicurezza interna.
Ad Emmanuel Macron, invece, apparso determinato nell’attaccare e a volte ironizzare un po’ troppo sull’avversaria, viene imputato un atteggiamento troppo spesso di superiorità. Non è al momento chiaro se gli ultimi due giorni di campagna potranno cambiare i voti. Il vantaggio di Macron nei sondaggi sembra cospicuo ma è comunque inferiore ai risultati di cinque anni fa, quando ha battuto Le Pen con il 66,1% dei voti.