Sale la tensione tra Usa e Cine sul fronte Taiwan. Pechino ha messo in guardia gli Stati Uniti che il processo di “riunificazione” di Taiwan “con la madrepatria non potrà essere fermato” e che il sostegno all’isola porterà solo “conseguenze insopportabili” per Washington. L’avvertimento arriva dal portavoce del ministero degli Esteri Wang Wenbin, all’indomani delle dichiarazioni del segretario di Stato americano Antony Blinken sulla determinazione degli Stati Uniti a garantire che l’isola abbia “tutti i mezzi necessari per difendersi contro ogni potenziale aggressione, inclusa l’azione unilaterale dalla Cina”.
Pechino, ha aggiunto il portavoce nel briefing quotidiano, esprime “forte insoddisfazione e ferma opposizione” alle parole di Blinken. “I leader statunitensi hanno ripetutamente affermato di non sostenere l’indipendenza di Taiwan, ma continuano a vendere armi e a condurre scambi ufficiali”. Gli Stati Uniti “non dovrebbero sottovalutare la determinazione di 1,4 miliardi di cinesi” nella difesa della sovranità nazionale e dell’integrità territoriale. “Il tradimento non solo spingerà Taiwan in una situazione pericolosa, ma porterà anche conseguenze insostenibili per gli Stati Uniti”, ha concluso Wang.
Cosa sta succedendo nello stretto di Taiwan
Nelle ultime ore, ad irritare Pechino è stato l‘ultimo transito di un’unità navale statunitense, il cacciatorpediniere Sampson, nelle acque che dividono l’isola dalla Repubblica Popolare Cinese. Per gli Usa, il transito di “routine” dimostra l’impegno per un “aperto e libero Indo-Pacifico” e gli Stati Uniti continueranno a volare, navigare e operare “ovunque il diritto internazionale lo permetta”, ha dichiarato in una breve nota la Settima Flotta Usa.
Un atto simbolico, che la Cina non digerisce e che si aggiunge alla profonda irritazione per l’ultimo pacchetto di commesse militari statunitensi a Taipei – il terzo dall’inizio dell’amministrazione guidata da Joe Biden, pari a 95 milioni di dollari per rafforzare le difese aeree dell’isola – e per la visita di un gruppo di senatori a Taipei che hanno espresso il loro sostegno alla presidente Tsai Ing-wen.
Sul sostegno di Washington all’isola si è espresso nelle scorse ore anche il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, che alla Commissione Esteri del Senato Usa ha confermato l’impegno degli Usa ad aiutare Taiwan a “pensare a come rafforzare le capacità asimmetriche come deterrente”.
Gli Stati Uniti, ha detto, “sono determinati a garantire che abbia tutti i mezzi necessari per difendersi contro ogni potenziale aggressione, inclusa un’azione unilaterale dalla Cina, per distruggere lo status quo che è in vigore da molti decenni”.