Brusca battuta d’arresto per l’economia italiana nel corso dei primi tre mesi del 2022. Secondo quanto appena reso noto dall’Istat il Pil ha registrato una flessione dello 0,2%, un dato migliore comunque delle attese degli analisti ferme al -0,8%. Su base annua l’economia italiana registra invece un progresso del 5,8%. Nel trimestre precedente la crescita si era attestata allo 0,6 per cento.
Secondo l’Istat la variazione congiunturale è la sintesi di un aumento del valore aggiunto nel comparto dell’agricoltura, di una riduzione in quello dei servizi e di una stazionarietà nell’industria. Dal lato della domanda, vi è un contributo positivo della componente nazionale (al lordo delle scorte) e un apporto negativo della componente estera netta.
Da registrare che anche gli Usa l’economia ha registrato una frenata nei primi tre mesi dell’anno. Secondo le prime stime del Bureau of Economic Analysis il Pil è diminuito ad un tasso annuo dell’1,4% nel primo trimestre 2022 rispetto al +6,9% del quarto trimestre al +1,1% previsto dagli economisti.
Italia in recessione?
L’allarme sull’andamento della congiuntura era arrivato nei giorni scorsi da Confindustria. In uno scenario in cui “la durata della guerra è una variabile cruciale”, e ipotizzando che da luglio finisca o si riducano incertezza e tensioni, il Centro studi di Confindustria stima una crescita del Pil 2022 tagliata a +1,9% “con un’ampia revisione al ribasso (-2,2 punti)” rispetto alle stime dello scorso ottobre “quando tutti i previsori erano concordi su un +4%”.
“Anche nello scenario meno complicato i numeri che sono usciti dal rapporto spaventano, spaventano in maniera molto forte”, sottolinea il leader degli industriali, Carlo Bonomi.
Considerando il +2,3% di crescita acquisita per “l’ottimo rimbalzo dell’anno scorso” l’Italia “entrerebbe così in una recessione tecnica seppur di dimensioni limitate”. Il ritorno a livelli pre-Covid “slitta dal secondo trimestre di quest’anno al primo del prossimo”. Nello scenario di previsione “nella prima metà del 2022, quando si dispiegheranno pienamente gli effetti negativi della guerra, l’economia italiana” entrerebbe “in una ‘recessione tecnica’ con un calo di -0,2% e di -0,5% nei primi due trimestri”.