Tre miliardi di dollari: a tanto ammonta la cifra che l’Italia potrebbe destinare ai fondi per la guerra in Ucraina, dopo lo stanziamento da 33 miliardi di dollari degli Stati Uniti chiesto dal presidente Joe Biden al Congresso.
Lo ha riportato il Corriere della Sera, spiegando che, mentre il Pentagono ha tagliato a tre giorni il tempo di consegna delle armi a Kiev, il presidente Usa e il segretario di Stato Antony Blinken hanno iniziato il pressing per chiedere agli alleati come Regno Unito, Francia, Germania e Italia di fare la loro parte.
In particolare, gli Stati Uniti chiedono una somma “proporzionale” a quella americana, in rapporto al Prodotto interno lordo di ciascun paese. In questa ottica, spiega il quotidiano, il conto per l’Italia dovrebbe ammontare a 3 miliardi di dollari. Una cifra che sembra difficile da sostenere sia dal punto di vista economico sia da quello politico, alla luce della spaccatura che comincia a emergere nella coalizione che sostiene il governo Draghi.
C’è poi da contare che l’Ue si prepara a varare l’embargo per il petrolio russo. Una mossa che potrebbe essere considerata già di per sé uno sforzo importante nel contributo alla guerra. In ogni caso, la questione sul “contributo europeo” conclude il quotidiano, sarà al centro del summit tra Joe Biden e Mario Draghi in programma il 10 maggio a Washington.
Gli stanziamenti nel primo mese di guerra in Ucraina
La nuova cifra va a sommarsi a quella già stanziata dal 24 febbraio, giorno in cui è iniziato il conflitto. Secondo l’ufficio studi del Kiewl Institute, dal 24 febbraio al 27 marzo, Washington avrebbe sborsato 7,6 miliardi di euro, divisi più o meno equamente tra aiuti umanitari e militari.
Complessivamente i Paesi dell‘Unione europea hanno già messo sul piatto 2,9 miliardi di euro, a cui vanno aggiunti 1,4 miliardi da parte delle istituzioni europee e 2 miliardi dalla Banca europea degli investimenti. Mentre Regno Unito, Canada e Giappone hanno stanziato aiuti per un valore complessivo di 1 miliardo di euro. Risultati diversi se si rapportano gli aiuti al PIl. In questo caso, è l’Estonia a spiccare al primo posto per generosità, seguita da Polonia e Lituania. In questa classifica gli Stati Uniti sono al sesto posto, l’Italia all’undicesimo.