(9Colonne) – Roma, 23 feb – Il numero dei taxi a disposizione in dieci grandi città italiane spesso non è sufficiente a rispondere alla domanda dell’utenza. E non si vede ancora alcun beneficio concreto dalla liberalizzazione del settore. E’ quanto ha riscontrato Altroconsumo, associazione indipendente di consumatori, con un’inchiesta sul servizio taxi condotta a Bari, Bologna, Cagliari, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino. L’efficienza del servizio è stata fotografata nei principali parcheggi di stazioni e aeroporti, misurando i tempi morti, quando nessuna vettura era disponibile, la reperibilità delle auto, anche attraverso i radio taxi, la trasparenza e la correttezza dei comportamenti del tassista, anche nell’applicazione di supplementi e tariffe, con tragitti in ore di punta. Qualche cifra significativa, come la somma dei tempi morti rilevati ai parcheggi, con persone in attesa ma nessun taxi a disposizione. Nell’arco delle sei ore monitorate, a Bologna si arriva a 82 minuti, a Firenze 78, a Milano 70, a Roma 60. Un indicatore che esprime l’attesa causata dall’assenza di taxi, cioè una criticità strutturale del servizio, e non dalle code fisiologiche dovute all’arrivo di uno o più treni o aerei, elemento casuale. Dolenti note sul tassametro in partenza, con la prenotazione del taxi: il 44% delle auto (19 su 45) è arrivato con un anticipo maggiore di cinque minuti, con tassametro in azione. Servizio da bocciare a Roma e Cagliari, dove complessivamente è accaduto 9 volte su 10. A Firenze la forbice del tassametro va da 2,74 euro fino a un massimo di 9,64 euro. Sono state riscontrate violazioni e scorrettezze soprattutto a Bari, dove 20 taxi su 23 non avevano il tariffario esposto e in un caso il tassametro non era in vista. A Bologna palma della trasparenza: nessun episodio di scarsa informazione sulle tariffe. Nel complesso, il 30% dei tragitti sono stati compiuti con tassametro poco evidente o tariffario non esposto al passeggero. Il 5% dei conducenti (su un totale di 218), più spesso a Firenze e Milano, parla al telefono senza auricolare o vivavoce, infrangendo una norma di sicurezza alla guida. Ultimo dato: mentre a Roma il rapporto è di 2,1 vetture per mille abitanti, a Milano è l’1,6, contro il 9,9 di Barcellona o l’8,3 di Londra.