(9Colonne) – Roma, 28 feb – Produrre vino e energia, insieme. È questa la sfida di 30 aziende vitivinicole italiane, che hanno aderito a un progetto di Agroenergia, società di trading affiliata a Confagricoltura con lo scopo di commercializzare l’energia e il calore prodotto nell’agricoltura. L’iniziativa, riferita dal quotidiano Finanza&Mercati, è rivolta alla produzione di energia pulita e rinnovabile, derivante da sole, biogas, olio vegetale e biomasse agroforestali. A sostenere l’investimento di circa 180 milioni di euro, oltre alle aziende, sarà il ministero delle Politiche agricole, a cui si aggiungeranno l’incasso dei certificati verdi e l’eventuale rivendita da parte delle imprese di energia elettrica prodotta in esubero. Obiettivo prefissato: generare 53 megawatt elettrici e 20 termici. Saranno sei le aziende pilota, tutte toscane, e tra loro ci sono etichette di prestigio nel settore vitivinicolo, come Banfi, Cinzano e Caparzo Altesino. Oltre al solare, l’Anqua (una delle aziende) sperimenterà da subito la produzione di energia tramite la tecnica del cippato, cioè il legname di scarto ridotto in minuscole scaglie. Alcune aziende proveranno anche l’uso di biomasse da allevamento e di gassificazione a base di potature delle viti. Uno dei sei soggetti coinvolti, Biogasmerse, sfrutterà i liquami e i reflui di una serie di allevamenti per trasformare il biogas prodotto in energia.
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