Il titolo Snap crolla del 38% in apertura dei mercati USA dopo il profit warning annunciato lunedì in chiusura della seduta di Wall Street.
La social media app ha annunciato che sta pianificando di rallentare le assunzioni e diminuire le spese per adattarsi alla disruption del mercato delle pubblicità online, legata al cambio della privacy policy di Apple che ha colpito i profitti anche di Meta Platforms.
Mentre la domanda di pubblicità online era aumentata significativamente durante la pandemia, le modifiche al sistema operativo iOS di Apple hanno offuscato le prospettive di crescita del settore.
Snapchat ha dichiarato lunedì di non potrà raggiungere gli obiettivi trimestrali ed i propri target in termini di profitti e ricavi, peraltro fissati solo un mese fa, le cause: un rallentamento dell’economia più rapido del previsto, l’impatto della guerra in Ucraina (alcuni clienti hanno sospeso le loro campagne pubblicitarie appena dopo lo scoppio della guerra), mancanza di personale e pressioni inflazionistiche. Da non dimenticare anche la concorrenza da TikTok che inizia a pesare sempre di più sul bilancio di Snap.
Come tante altre società negli Stati Uniti anche Snap ha dovuto affrontare aumento dei prezzi generalizzato e di conseguenza dei costi della mano d’opera. Twitter e Meta Platforms hanno annunciato meno di un mese fa che rallenteranno o addirittura fermeranno le assunzioni per l’anno corrente.
“Abbiamo tante sfide ad affrontare riguardo l’ambiente macro di oggi, la situazione economica è peggiorata prima e più rapidamente del previsto“, ha detto Even Spiegel, CEO di Snapchat durante la conferenza di JP Morgan in occasione del meeting a Davos.
Spiegel ha specficato che i ricavi continuano a crescere su base annuale, però decisamente meno del previsto, e dunque la società basata a Santa Monica, California non potrà raggiungere i propri obiettivi finanziari per il 2022.
Snap trascina al ribasso l’intero settore del tech a Wall Street
Il crollo di Snap in apertura di Wall Street trascina con se l’intero comparto del tech soprattutto le società legate alla pubblicità online.
Dopo la seduta di rimbalzo di ieri, Il Nasdaq cede oggi il 2,5% , pesano Alphabet che segna un -4%, Amazon -2%, Apple segna -3,5% e Netflix -5%.
“Ci aspettiamo che tutte le società tecnologiche che operano nel comparto delle pubblicità ne risentiranno un impatto negativo dal significativo ritiro di clienti”, hanno scritto gli analisti di Morgan Stanley dopo l’annuncio di Snap. “La pubblicità è ciclica”.
Nel frattempo, il titolo Zoom Video in rialzo del 6% dopo una solida guidance per il secondo trimestre del 2022.