(9Colonne) – Ginevra, 28 feb – La fisica italiana che fa riferimento all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) è impegnata della grande impresa tecnico-scientifica che in queste ore si sta svolgendo a Ginevra, nella sede del CERN, il laboratorio europeo delle particelle. Dalle 6 di questa mattina fino a tarda sera, infatti, viene calato tra mille precauzioni una parte importante dell’esperimento Compact Muon Solenoid (CMS) nel gigantesco “canale” sotterraneo di 27 chilometri (e a 100 metri di profondità sotto la periferia di Ginevra) dove si sta montando il prossimo, potentissimo acceleratore di particelle LHC. Il pezzo calato – chiamato Yoke Barrel 0 – è alto 16 metri e lungo 13 metri. Il suo peso è di 2.000 tonnellate e deve essere inserito nel suo sito senza il minimo danno perché fa parte di uno strumento tanto potente quanto preciso. Il magnete dell’esperimento CMS detiene il record di energia immagazzinata: il suo campo magnetico è di 4 Tesla, cioè 80.000 volte il campo magnetico terrestre. Le forze magnetiche generate sono di conseguenza elevatissime: è come se vi fossero 15.000 tonnellate appoggiate sulle pareti esterne del magnete (solenoide). Per ottenere queste performance il magnete sarà superconduttivo e dovrà lavorare ad una temperatura bassissima: appena 4,2 gradi sopra lo zero assoluto (circa meno 269 gradi centigradi), praticamente la temperatura più fredda dell’Universo. Una volta completato, CMS peserà 12.500 tonnellate e sarà lungo 21 metri. Il compito dell’esperimento sarà quello di studiare le proprietà delle particelle che si produrranno quando fasci di protoni si scontreranno ad energie elevatissime all’interno dell’acceleratore LHC. L’INFN, e in particolare la sezione di Genova, hanno contribuito in modo decisivo alla progettazione sia del conduttore sia, soprattutto, dell’avvolgimento. La gara per realizzare quest’ultima parte è stata vinta dall’italiana ASG Superconductor (ex gruppo Ansaldo) che l’ha realizzata sotto la supervisione dell’INFN. Italiane sono anche le camere a muoni, il tracciatore e parte del calorimetro elettromagnetico che corredano il rivelatore di CMS. La messa in posa definitiva dell’esperimento terminerà il 22 marzo prossimo, quando a Ginevra si terrà una festa conclusiva per celebrare l’impresa.