L‘invasione russa dell’Ucraina minaccia di essere “l’inizio della Terza guerra mondiale”: è l’allarme che arriva dal filantropo ed ex finanziere George Soros.
In un feroce attacco a Vladimir Putin e al cinese Xi Jinping, nel solito incontro con i giornalisti a margine del World Economic Forum, Soros ha avvertito che i regimi autocratici sono in ascesa e che l’economia globale si sta dirigendo verso un periodo di depressione.
“L’invasione potrebbe essere l‘inizio della terza guerra mondiale e la nostra civiltà potrebbe non sopravvivere”, ha detto, spiegando che “l’invasione dell’Ucraina non è arrivata di punto in bianco. Il mondo è sempre più impegnato in una lotta tra due sistemi di governo diametralmente opposti l’uno all’altro: una società aperta e una società chiusa”.
L’ex re degli hedge fund, 91 anni, ha affermato che la marea ha iniziato a girare contro le società aperte all’indomani degli attacchi terroristici dell’11 settembre agli Stati Uniti nel 2001. “I regimi repressivi sono ora in ascesa e le società aperte sono sotto assedio. Oggi Cina e Russia rappresentano la più grande minaccia per l’apertura della società”. Soros definisce Putin e Xi “due dittatori, legati in un’alleanza senza limiti. Governano con l’intimidazione, sono destinati a fare errori enormi” come la politica zero covid di Pechino e l’invasione dell’Ucraina.
Soros: “Draghi leader più capace di portare avanti progetto di Europa federale”
Soros ha inoltre reso noto di aver scritto una lettera al premier italiano, Mario Draghi, incoronato come leader europeo più capace di portare avanti il progetto per un’Europa federale, in cui sottolinea che l’Europa, che è proprietaria dei gasdotti, ha in realtà una posizione di forza maggiore rispetto alla Russia.
“Gli ho scritto ieri una lettera in cui dico che l’Europa, che detiene i gasdotti, ha in realtà una posizione di forza maggiore rispetto alla Russia”, ha detto Soros che ha scritto a Draghi proprio in quanto leader europeo “in grado di far avanzare” le posizioni europee, e che ha “l’iniziativa, l’immaginazione, l’alta reputazione” necessarie per il braccio di ferro con Mosca e per per far avanzare un progetto federalista in Europa.
“Non è l’unico leader, e in questo momento i politici europei sono in una fase creativa”. Quello che serve “è un passo avanti verso un’Europa parzialmente federata. Sarebbe un vantaggio enorme”, ha ribadito Soros.
“L’Europa sembra finalmente andare nella giusta direzione” con un’integrazione più forte fra i paesi di fronte all’aggressione russa contro l’Ucraina e ora nell’Occidente “dobbiamo mobilitare tutte le nostre risorse per porre fine alla guerra, occorre sconfiggere Putin il prima possibile” ha detto ancora George Soros citando i piani federalisti di Enrico Letta, l’appoggio fornito da Mario Draghi “più coraggioso di Scholz sul gas russo” rispetto ai partner tedeschi, l’apertura all’allargamento ai paesi balcanici e alla Moldavia del presidente francese Macron.